Organizzazioni 4.0 e nuovi modelli manageriali
- 14 Nov 2018 08:45 – 16:00
- Sede: Starhotels Business Palace - Via Privata Pietro Gaggia, 3, Milano, Lombardia, Italia
- Regione: Lombardia
- Il Convegno
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Il Convegno
IL TEMA
Organizzazioni “piatte”, per progetti, learning organizations, forme professionali evolute, fabbriche e servizi 4.0; c’è una spinta per modelli organizzativi non tradizionali che richiede nuove soluzioni progettuali e coerente sviluppo di competenze anche per i ruoli manageriali.
Al livello del first line management avanzano processi di sostituzione con automatismi e piattaforme tecnologiche che gestiscono senza mediazioni i rapporti tra lavoro e mercato. Il middle management è stato oggetto di accorciamenti delle gerarchie, downsizing, accorpamento delle strutture, esternalizzazione delle produzioni. A loro volta, i top manager sono esposti a pressioni contrastanti mentre si accorciano nella media i tempi di permanenza ai vertici di una organizzazione. Nel contempo emergono o si rafforzano ruoli orientati all’azione per linee orizzontali, non gerarchiche, come quelli di project manager e simili.
È necessario sviluppare nuove competenze e abilità ma serve un ripensamento del design organizzativo con maggiore attenzione a contesto, contenuto e obiettivi di questi ruoli.
Programma
8.45 Accredito partecipanti
9.15 Benvenuto e apertura dei lavori
Dario Colombo, caporedattore – ESTE
9.20 Organizzazione oltre la strategia: il senso di un progetto editoriale
Gianfranco Rebora, professore ordinario di organizzazione aziendale – facoltà di economia - UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO - LIUC DI CASTELLANZA e direttore responsabile – SVILUPPO&ORGANIZZAZIONE
9.35 Lectio magistralis: "Creare valore esplorando la complessità"
La visione della rivoluzione digitale si è concentrata su due visioni parziali – e alla fine scoraggianti – della sempre più incidente trasformazione dei nostri modi di vivere e di lavorare. Le cause sono molteplici: i grandi moltiplicatori di valore che possono essere ricavati dalla propagazione rapida di dati digitali grazie al costo zero di riproduzione e di trasferimento (nel tempo e nello spazio) degli standard codificati espressi in forma digitale e la potenza degliautomatismi che, grazie ad algoritmi di apprendimento sempre più sofisticati, consentono di sostituire il lavoro umano nella gestione delle varianti prevedibili o comunque in qualche modo codificabili.
Ambedue le rappresentazioni non sono solo preoccupanti, ma anche dotate di un grande potere di scoraggiamento per un sistema – come quello italiano – in cui i grandi volumi degli standard digitali sembrano inarrivabili, mentre le produzioni flessibili, finora praticate con successo dalle nostre imprese, possono da un momento all’altro produrre disoccupazione.
Queste rappresentazioni sono parziali e in una certa misura misleading, perché guardano all’immediato e non danno sufficiente peso a processi di trasformazione di lungo periodo, già adesso emergenti, ma non in prima fila. Per fortuna esiste un terzo scenario: la generazione del valore tramite l’esplorazione della complessità. Quali modelli manageriali sviluppare per stare consapevolmente all’interno di un’organizzazione complessa?
Alberto Felice De Toni, magnifico rettore e professore ordinario di organizzazione della produzione – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE
10.15 Strategia e organizzazione oggi e domani
Le organizzazioni si confrontano con contesti esterni che sul piano tecnologico e di business appaiono come sempre più complessi, competitivi e mutevoli: come affrontare tali sfide? Le dimensioni su cui le strutture e i processi aziendali normalmente si reggono vanno quindi rilette alla luce di tali cambiamenti.
Nel frattempo, il mercato del lavoro (sia interno sia esterno) è caratterizzato da trend demografici e sociali che ci presentano il volto umano delle più recenti evoluzioni: nuove generazioni si affacciano e sono portatrici di nuovi patrimoni competenziali, che vanno ad aggiungersi a quelli più tradizionali che rappresentano ancora il cuore del sapere e del saper fare. Come garantire l’integrazione di queste nuove istanze?
A cambiare, infine, oltre alla tecnologia e alle persone è – forse – il costrutto stesso di lavoro.
Alberto Signori, head of group organizational development – BREMBO
10.45 Integrare i modelli innovativi in una struttura tradizionale
In questa fase storica Vodafone sta vivendo una profonda trasformazione organizzativa legata al progetto di Digital transformation il cui impatto coinvolge tutte le persone dell’organizzazione. L’organizzazione diventa un elemento abilitatore della strategia aziendale focalizzata sulla customer experience e la velocizzazione del time to market. Nuovi modelli di lavoro agili e neonate funzioni costituite da team crossfunzionali convivono e coesistono in un’organizzazione tradizionale, in un modello ibrido che vuole sfruttare gli aspetti positivi di entrambe le configurazioni: la sfida, per un’azienda strutturata, è implementare un modello organizzativo innovativo scalabile perfettamente integrato con le strutture più tradizionali.
Dario Giannoccaro, head of organization – VODAFONE
11.15 Coffee break
11.45 Gestire l’evoluzione del modello organizzativo
L’innovazione fa parte del Dna di Inpeco, azienda che trasforma i laboratori di analisi clinica. Alla base della crescita aziendale e di business c’è lo sviluppo dell’organizzazione e delle persone che la interpretano. Non una novità per Inpeco, la cui trasformazione continua è coltivata dal management con perseveranza e determinazione, nel contesto di una vision di prodotto-mercato che anticipa i tempi. Si tratta di una “evoluzione organizzativa organizzata”, che adotta – e adatta – modelli strutturali e di funzionamento pervasi di nuove tecnologie che consentono di proporre soluzioni con un ciclo di sviluppo vissuto oggi e proiettato nel domani. La nuova sfida è la gestione del cambiamento nel quale ci sono la crescita del management, l’organizzazione matriciale, la gestione per competenze, la continua ricerca, la sperimentazione, l’assimilazione e la vendita di know how emergenti.
Daniele Respino, board advisor per lo sviluppo organizzativo e manageriale – INPECO GROUP e amministratore delegato – INPECO SPA
12.15 La gestione dei processi di change tra strategia e organizzazione. Il ruolo della funzione HR
Gruppo D’Amico deve gestire una serie di scelte per far fronte alle nuove sfide imposte dallo scenario competitivo e per consolidare una storia imprenditoriale di successo che dura da oltre 60 anni ed è ormai alla terza generazione della famiglia che guida l’azienda. Una serie di domande si propongono alla Direzione HR in questo contesto e richiedono risposte efficaci. Come si articola il rapporto tra strategia e organizzazione in un mercato fortemente mutevole e con una competizione feroce? Quali sono le opportunità offerte dalla digitalizzazione e come questa impatta, attraverso la sostanziale revisione dei processi, sulla ridefinizione delle strategie aziendali? Quali i rischi in un governo puramente ‘tecnologico’ di questa poderosa leva di Change? Quale il ruolo per la funzione HR nella gestione dei percorsi d’innovazione e nell’evoluzione della cultura aziendale? La funzione HR deve saper fare più organizzazione?
Roberto Bellomo, partner – EOS MANAGEMENT CONSULTING
Francesco Rotundo, hr director – GRUPPO D’AMICO SHIPPING
12.45 L’organizzazione delle competenze
Le organizzazioni si fanno carico di colmare la distanza tra la missione, gli obiettivi aziendali e la loro messa in pratica, la loro trasformazione in valore. Nell’ambito di questo esercizio complesso e in continua evoluzione trovano spazio le competenze come ingrediente funzionale all’esecuzione o addirittura capace di esaltare le modalità attraverso cui eseguire compiti ruoli e funzioni, a livello sia individuale sia di gruppo. Ma c’è un possibile scenario alternativo. Un futuro che può sovvertire i termini di questa impostazione. Quale? Quello delle organizzazione disegnate allo scopo di favorire l’espressione, l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze. In queste organizzazioni confini strutture e processi sono il risultato e non la premessa dell’espressione delle competenze comportamentali.
Roberto Degli Esposti, managing partner & executive business coach – PERFORMANT
13.15 Pranzo a buffet
14.15 Il nuovo patto persona-organizzazione nel settore bancario
Il settore bancario non è immune ai cambiamenti imposti dallo scenario attuale. A condizionare il contesto sono fattori esogeni (per esempio la digitalizzazione-robotizzazione dell’operatività e del rapporto con i clienti; la pervasività della normativa; l’invecchiamento della popolazione aziendale) ed endogeni (la focalizzazione sui costi, la riduzione della rete di sportelli, lo sviluppo di un approccio consulenziale…). Questi elementi determinano alcune questione chiave che il sistema è chiamato ad affrontare: la riqualificazione del personale verso ruolo, professionalità e competenze del tutto imprevedibili; la revisione del ‘patto’ tra persone e organizzazione per creare un contesto lavorativo più vicino ai modelli di vita; la definizione dei modelli di business. Tutto questo ricade sulla funzione HR e impone la creazione di un nuovo modello manageriale, perché l’orientamento dell’Organizzazione ‘stupida’ – nella quale pochi pensano e molti eseguono – è in contrasto con il cambiamento in atto. Davanti a noi abbiamo due prospettive: abbandonarsi all’inerzia del neo-taylorismo nel quale il ruolo manageriale si riduce al governo e al controllo dell’execution; provare a cambiare il paradigma, riconoscendo che il fattore umano è irriducibile alla logica degli asset.
Alberto Piccolo, responsabile centro formazione - learning & development – DEUTSCHE BANK
14.45 Organizzarsi per governare un futuro sempre più digitale
Avere una visione concreta dell’impatto che la digitalizzazione di alcuni processi può avere sulla performance aziendale comporta la ricerca di soluzioni organizzative in grado di spostare il focus dallo strumento tecnologico e le applicazioni che si vogliono sviluppare, al risultato che si vuole ottenere. Per consentire un produttivo impiego della tecnologia disponibile serve, pertanto, disporre di una chiara strategia e di qualche business case a supporto.
L’organizzazione è, in parallelo, impegnata a rivedere le proprie capabilities, a valutare cosa le è richiesto per sviluppare una cultura digitale, ad impostare una roadmap che le permetta di capire quali attività saranno impattate dagli interventi ipotizzati e come le stesse potranno essere meglio gestite. Lo sviluppo di una cultura digitale spesso richiede la sperimentazione e la successiva implementazione di un nuovo modello operativo. Occorre connettere persone, processi e tecnologia, stimolare ed allineare nuove pratiche, ripensare l’utilizzo del flusso di dati ed informazioni in grado di attraversare l’intera catena del valore. Occorre, altresì, ripensare i modelli di management e leadership per generare una più efficace capacità di comunicazione e di motivazione al cambiamento, di apprendimento delle possibili applicazioni derivanti delle nuove tecniche digitali, nonché dei vantaggi conseguibili dal superamento della distinzione tra fase di disegno ed esecuzione. Per poter generare i risultati attesi, serve, insomma, pianificare uno sforzo organizzativo importante e di qualità.
Fernando Ferri, group organization and hr development strategy – SARAS
15.15 Delegare e responsabilizzare i gruppi di lavoro
Le continue pressioni del mercato e la maggiore rapidità con cui cambiano le condizioni tecnologiche e di business impongono radicali ripensamenti dei propri processi di lavoro anche agli operatori di un settore più tradizionale come quello dell’Oil&Gas. Nel corso degli ultimi due anni Saipem ha avviato delle profonde trasformazioni organizzative che hanno portato la società verso un nuovo modello divisionale, incentrato su una più ampia delega e responsabilizzazione sui risultati di business. Inoltre pochi mesi fa è stata lanciata una ulteriore iniziativa volta a generare idee nuove secondo una modalità ‘agile’: il Transformation Program. La spinta innovativa del progetto si realizza attraverso dei gruppi di lavoro multidisciplinari che,sfruttando le sinergie derivanti dai diversi background e dalle competenze rappresentati, sviluppano e propongono soluzioni sulle varie tematiche assegnate.
Antonio Specchia, responsabile risorse umane, organizzazione e servizi – SAIPEM - divisione drilling offshore
15.45 Riflessioni conclusive a cura di Gianfranco Rebora , professore ordinario di organizzazione aziendale – facoltà di economia - UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO - LIUC DI CASTELLANZA e direttore responsabile – SVILUPPO&ORGANIZZAZIONE
16.00 Chiusura dei lavori
Relatori
Roberto Bellomo, partner – EOS MANAGEMENT CONSULTING
Roberto Degli Esposti, managing partner & executive business coach – PERFORMANT
Alberto Felice De Toni, magnifico rettore e professore ordinario di organizzazione della produzione – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE
Fernando Ferri, group organization and hr development strategy – SARAS
Dario Giannoccaro, head of organization – VODAFONE
Alberto Piccolo, responsabile centro formazione - learning & development – DEUTSCHE BANK
Gianfranco Rebora, professore ordinario di organizzazione aziendale – facoltà di economia - UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO - LIUC DI CASTELLANZA e direttore responsabile – SVILUPPO&ORGANIZZAZIONE
Daniele Respino, board advisor per lo sviluppo organizzativo e manageriale – INPECO GROUP e amministratore delegato – INPECO SPA
Francesco Rotundo, hr director – GRUPPO D’AMICO SHIPPING
Alberto Signori, head of group organizational development – BREMBO
Antonio Specchia, responsabile risorse umane, organizzazione e servizi – SAIPEM - divisione drilling offshore
Testimonianze Aziendali
Brembo SpA è leader mondiale e innovatore riconosciuto della tecnologia degli impianti frenanti a disco per veicoli. È fornitore dei costruttori più prestigiosi a livello mondiale - di autovetture, motocicli e veicoli commerciali - di sistemi frenanti ad alte prestazioni, nonché di frizioni e altri componenti per il settore racing. Brembo ha inoltre un’indiscussa supremazia nel settore sportivo con oltre 300 campionati mondiali vinti sino a oggi. L’azienda opera in 15 Paesi di 3 continenti, con 24 stabilimenti e siti commerciali, contando sulla collaborazione di oltre 9.000 persone. Di queste, circa il 10% sono ingegneri e specialisti di prodotto che lavorano nella ricerca e sviluppo. Il fatturato 2016 è pari a € 2.279,1 milioni (31/12/2016). Brembo è proprietaria dei marchi Brembo, Breco, AP, Bybre, Marchesini e opera anche attraverso il marchio AP Racing.
Deutsche Bank ha aperto il primo ufficio di rappresentanza in Italia nel 1977. La sede di Milano è diventata la base per il futuro sviluppo del Gruppo nel Paese. Nel corso degli anni Deutsche Bank è stata protagonista di una continua espansione, con l’acquisizione di istituti bancari come Banca d’America e d’Italia (1986), Banca Popolare di Lecco (1994), Finanza & Futuro (1995) e Milano Mutui (1996). Dal 2011 la Banca ha lanciato un importante programma di rafforzamento del capitale, ponendo le basi per continuare a svolgere anche in futuro un ruolo rilevante nel contesto bancario italiano. In Italia operano tutte le quattro grandi divisioni in cui la Banca è strutturata a livello globale: Private & Commercial Bank (“PCB”), Corporate & Investment Banking (“CIB”), Deutsche Asset Management (“DeutscheAM”). L’Italia rappresenta il primo mercato europeo per Deutsche Bank, subito dopo la Germania, con circa 4000 dipendenti, circa 600 punti vendita e circa 1.500 consulenti finanziari. L'Istituto è tra i più importanti gruppi internazionali presenti in Italia.
Il Gruppo d’Amico, fondato nel 1952, è tra i leader mondiali nel trasporto marittimo nei settori dry cargo e product tankers, e nei servizi strumentali alle attività di core business. Dispone di una tra le più importanti flotte a livello mondiale di navi portarinfuse e navi cisterna. Con uffici in più di 10 sedi nel mondo, il Gruppo d’Amico impiega più di 330 dipendenti e coinvolge circa 3.000 persone a bordo delle navi. Da sempre il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, l’attenzione al cliente e l’eccellenza professionale del proprio personale rappresentano i capisaldi della propria mission e i principi della propria strategia.
Il gruppo Inpeco è una multinazionale attiva da 25 anni nel settore della automazione per i laboratori di analisi cliniche, dove realizza robot per la movimentazione e la gestione intelligente dei campioni biologici. La filosofia che sostiene l’operatività del Gruppo è la possibilità di limitare l’errore umano in ambito sanitario attraverso l’automazione dei processi operativi altrimenti eseguiti manualmente e il tracciamento di ogni singolo passaggio, dal prelievo del campione al suo referto. Con circa 600 dipendenti e sedi operative in quattro nazioni, il Gruppo Inpeco si distingue per il forte impegno nell’innovazione; destina il 12% del fatturato a Ricerca e Sviluppo (con un team di 170 addetti) e vanta oltre 40 brevetti. Il polo produttivo è in Italia, a Val della Torre (TO), dove lavorano circa 400 dipendenti. Il gruppo ha stretto accordi di distribuzione esclusiva con due partner prestigiosi e internazionali, Abbott e Siemens Healthineers; gli oltre 1800 sistemi Inpeco installati nel mondo gestiscono oggi il flusso di lavoro di 1,5 miliardi di provette/anno
Saipem è uno dei leader mondiali nei servizi di perforazione, ingegneria, approvvigionamento, costruzione e installazione di condotte e grandi impianti nel settore oil & gas, a mare e a terra, con un forte orientamento verso attività in ambienti difficili, aree remote e in acque profonde. Saipem fornisce una gamma completa di servizi con contratti su base “EPC” e “EPCI” (“chiavi in mano”), e dispone di capacità distintive ed asset ad alto contenuto tecnologico. Saipem attraverso gruppi di lavoro multiculturali è in grado di offrire sviluppo sostenibile per la società e per le comunità in cui opera.
Saras intende essere un punto di riferimento come fornitore di energia sostenibile che alimenta la vita delle persone. Fra i principali asset e le attività gestite hanno una delle più grandi raffinerie del Mediterraneo ad elevata complessità: 300.000 barili/giorno di capacità di raffinazione (circa il 15% della capacità totale in Italia); oltre l’80% della produzione composta da prodotti a basso impatto ambientale quali gasolio autotrazione e benzina; integrazione con il petrolchimico e la produzione di energia elettrica. Inoltre hanno anche l’IGCC (Integrated Gasification Combined Cycle): impianto di gasificazione (uno dei più grandi al mondo da combustibile liquido) che converte i residui pesanti della raffinazione in gas pulito a limitato impatto ambientale, poi utilizzato per la produzione di energia elettrica; l’attività di Trading (Svizzera), Vendita e Marketing (Italia e Spagna); la presenza nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (parco eolico) da 96MW sito in Sardegna e infine l’attività nel campo dei servizi di ingegneria nel settore oil.
Vodafone Italia fa parte del Gruppo Vodafone, uno dei maggiori gruppi di telecomunicazioni al mondo con 535,8 milioni di clienti di rete mobile e 19,7 milioni di rete fissa. Il Gruppo opera nel mercato della rete mobile in 25 paesi, è presente con accordi di partnership in altri 46 ed è attivo in 19 mercati con i propri servizi di rete fissa.
La rete mobile 4G di Vodafone Italia ha superato il 98% della popolazione in oltre 7.000 comuni italiani, di cui 1.500 in 4G+. I servizi in fibra sono disponibili in oltre 1.200 città, di cui 13 con una velocità pari a 1Gbps, grazie alla partnership con Open Fibra. Vodafone in Italia ha circa 7.000 dipendenti, di cui 2.500 nel mondo dell’assistenza ai clienti in 8 Competence Center su tutto il territorio nazionale.Nel 2014 ha avviato il più vasto programma di Smart Working in Italia, con oltre 3.500 dipendenti che possono scegliere con maggiore autonomia spazi e strumenti di lavoro.
Vodafone è stata selezionata per la sperimentazione 5G nell’area metropolitana di Milano nell’ambito di vari test condotti dal Ministero dello Sviluppo Economico e ha recentemente introdotto la prima connessione 5G in Italia con una velocità fino a 2,7 Gbps.
Tutti gli incontri
Organizzazioni 4.0 e nuovi modelli manageriali - Mercoledì, 14 Novembre 2018
L'Organizzazione "ambidestra": come combinare efficienza e innovazione - Mercoledì, 12 Dicembre 2018
La progettazione dei nuovi ruoli lavorativi - Mercoledì,13 Febbraio 2019
Modalità di partecipazione
L’accesso al convegno prevede una quota di partecipazione di 100 € + IVALa quota di partecipazione è personale ed include le seguenti facilitazioni:
➢ Tariffa convenzionata per eventuale pernottamento in albergo;
➢ Servizi di ristoro durante l’evento;
➢ La documentazione dell’evento (atti del convegno e slide dei Relatori)
Location
Starhotels Business PalaceVia Privata Pietro Gaggia, 3
20139 - Milano
La location è situata a poche decine di metri della fermata della metropolitana Linea 3 – PORTO DI MARE.
L’hotel dispone di parcheggio interno a pagamento al costo di 13€ al giorno.
Area Download
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Di seguito è possibile scaricare le seguenti presentazioni:
Dario Giannoccaro, head of organization – VODAFONE
Alberto Signori, head of group organizational development – BREMBO
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Contatti
Contatti Convegno:
Raffaella Rapisardi - Responsabile Eventi ESTE - raffaella.rapisardi@este.it - Tel: 02.91434400 - Diretto: 02.91434405 - Fax: 02.91434424
Giulia Dossena - Account eventi ESTE - giulia.dossena@este.it - Tel. 02.91434400 - Diretto: 02.91434416 - Fax: 02.91434424
Contatti Commerciali:
Rudolf Guenzani - Coordinatore Commerciale - rudolf.guenzani@este.it - Cell. 3407371202
Norma Ferracini - Key Account Manager - norma.ferracini@este.it
Ludovica Carboni - Account Commerciale - ludovica.carboni@este.it
Claudia De Salve - Account Commerciale - claudia.desalve@este.it
Serena Mascali - Account Commerciale - serena.mascali@este.it
Tomaso Volontè - Account Commerciale - tomaso.volonte@este.it
Partecipa all'incontro
- 14 Nov 2018 08:45 – 16:00
- Sede: Starhotels Business Palace - Via Privata Pietro Gaggia, 3, Milano, Lombardia, Italia
- Regione: Lombardia