Esistono una pluralità di strumenti per lavorare. Si tratta di vedere come usarli in modo tale che possano mantenere ognuno la sua efficacia, senza danneggiarsi l'un l'altro, migliorando, se possibile, allo stesso tempo da un lato la produttività l'efficienza e dall'altro la qualità del lavoro percepita dal lavoratore.

Si possono forse raggruppare gli strumenti in due famiglie. La prima è costituita dalle piattaforme di lavoro collaborativo, dalle procedure informatiche che governano i processi aziendali e dalle App connesse a piattaforme e procedure. Tramite questi sistemi ogni singolo lavoratore mantiene vivo il legame con l'organizzazione, dovunque sia ubicato o si trovi a lavorare, quale che sia l'orario e il momento temporale.

La seconda famiglia riguarda gli strumenti di uso personale e di produttività individuale e di pura connessione con altri lavoratori, connessione slegata da processi. Si tratta di strumenti ormai tradizionali: word processor, foglio elettronico... Ma anche di strumenti nuovi: calendari e agende condivise, social network aziendali o pubblici usati come strumento di scambio di informazioni e di materiali...

Nel primo caso ci si avvicina al modello di una digital enterprise, cioè di una azienda virtuale, disegnata via software. Nel secondo caso si tratta di prolungamenti della mente e del corpo dei singoli lavoratori. È interessante ragionare sul come le due famiglie di strumenti si tengono insieme, si integrano e completano l'una con l'altra.