FABBRICA FUTURO - Bologna 2016
- 08 Giu 2016 08:45 – 18:00
- Sede: Savoia Hotel Regency, Via del Pilastro, 21, Bologna, Emilia-Romagna, Italia
- Regione: Emilia Romagna
Idee e strumenti per l'impresa manifatturiera del domani
Introduzione
IL PROGETTO
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FabbricaFuturo è un progetto di comunicazione multicanale nato nel 2012 rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare i casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per le medie aziende manifatturiere.
FabbricaFuturo aggrega accademici, manager di azienda, imprenditori, consulenti e rappresentanti del mondo dell’offerta. Il progetto è supportato da articoli di approfondimento della rivista Sistemi&Impresa, da un sito web dedicato (www.fabbricafuturo.it) e da eventi di approfondimento (per il 2016 sono previste le tappe di: Milano - Bari - Bologna - Torino - Venezia).
Ogni evento ospita contributi di manager e imprenditori che rappresentano aziende manifatturiere di 'eccellenza', contributi di accademici (in prevalenza appartenenti al comitato scientifico di FabbricaFuturo) e contributi di rappresentanti di aziende che offrono prodotti, servizi, soluzioni e consulenza per il mercato manifatturiero.
I temi trattati vengono declinati non solo per la generica impresa manifatturiera italiana ma sono anche approfonditi per specifici settori di attività.
L'incontro si sviluppa nell’arco di una giornata, dalle 8.30 alle 18.00, con una sessione plenaria la mattina dedicata a Scenari e trend del manifatturiero italiano e sessioni parallele, organizzate per tematiche verticali.
- Dall’automazione allo Smart Manufacturing
- Supply Chain Management
- Progettare i prodotti del futuro
- Green & Additive Manufacturing
IL TARGET
L'evento è rivolto a: Imprenditori, Direzione Generale, Direzioni Tecniche (produzione, logistica, ricerca e sviluppo...), Direzione Commerciale e Marketing di medio/grandi aziende manifatturiere italiane
La segreteria organizzativa si riserva la facoltà di convalidare le richieste di registrazione ricevute.
PARTNER
SPONSOR
ESPOSITORE
MEDIAPARTNER
Programma
8.45 Apertura accredito partecipanti
9.15 Benvenuto e apertura lavori
Modera Chiara Lupi, direttore editoriale - ESTE
SESSIONE PLENARIA - SCENARI E TREND DEL MANIFATTURIERO ITALIANO
9.20 Lo scenario macroeconomico/finanziario globale ed europeo: quali rischi e opportunità per le imprese italiane?
La situazione macroeconomica globale ci offre spunti per riflettere su scenari divergenti. Da un lato un cauto ottimismo ci porta a ritenere l'economia USA avviata su di un binario di ripresa che si sta irrobustendo gradualmente: dopo un primo trimestre contrastante, i dati più recenti mostrano una vivacità del quadro economico assimilabile al periodo pre-crisi. Dall'altro, in Europa siamo ancora in attesa di vedere gli effetti delle politiche espansive del BCE (il QE). Il tema passa tutto attraverso il risanamento completo dei bilanci bancari, senza di questo, la politica monetaria non potrà avere effetti importanti. Rimane il tema della domanda interna: è urgente studiare una gestione del debito pubblico che permetta alla politica fiscale di riprendere la guida della spinta della domanda. Sulla Cina: ripresa in corso, ma su basi completamente diverse. La crescita 'sottocosto' degli ultimi 20 anni ora lascerà il passo ad un'economia più 'matura' con salari in crescita e attenzione alla qualità. Forse non sarà più così conveniente delocalizzare in Cina. Riflessioni sui mercati finanziari, sulle crisi bancarie in Italia e sui relativi metodi di risoluzione, saranno il filo conduttore di tutto l'intervento.
Massimiliano Marzo, professore associato di economia politica, dipartimento di scienze economiche - UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
9.45 Fabbriche digitali e connesse: una road map possibile
Che si chiami Industrie 4.0 od Advanced Manufacturing, la sostanza non cambia: siamo immersi in un universo di prodotti intelligenti, processi e servizi che comunicano tra di loro e con le persone su internet. Alcuni mattoni fondamentali della Smart manufacturing già appartengono al presente: sensori e meccanismi di controllo remoto ora sono parte integrante delle macchine più evolute. Applicando analitiche avanzate ai dati che vengono generati ed acquisti dall’ecosistema Smart manufacturing si prendono decisioni intelligenti su come migliorare le prestazioni produttive, gestire la forza lavoro, i rischi della supply chain e migliorare la progettazione del processo-prodotto abbattendone i costi. Il sistema centralizzato di analisi è strategica. La connettività avanzata rafforzerà in modo significativo le relazioni con i clienti per essere sempre più competitivi a livello globale.
Massimiliano Oddi, senior advisor product lifecycle & manufacturing - ACCENTURE CONSULTING PRODUCTS
10.10 Le esigenze del cliente proiettato al futuro e gli attuali vincoli dello sviluppo prodotto
Il global consumer market di oggi, trovandosi ad affrontare la spinosa questione marginalità vs volumi per la sostenibilità economica dell’impresa, sta divergendo con la domanda sempre più “Isterica” ed “Umorale” perchè costituita da una clientela informata, esigente e sensibile rispetto alle questioni socio-politiche.
La ricerca spasmodica di tecnologia d’avanguardia, di facile impiego, che soddisfi le proprie esigenze, possibilmente a basso costo ed eco-compatibile, sta costringendo l’industria a modificare drasticamente il proprio modello di business. Nel corso dell’intervento verranno sviscerati alcuni aspetti peculiari di tale fenomeno.
Alfredo Reboa, innovation & benchmarking responsible - MASERATI
10.35 Gestire l’informazione nell’azienda manifatturiera 4.0 e l’evoluzione dal cartaceo al digitale
Michele Cutillo, amministratore delegato – IDM GRUPPO CANON
11.00 Coffee break
11.30 Granarolo: una storia di innovazione nell’industria alimentare
Innovazione non è solo di prodotto, ma ancora più importante è l’innovazione del modello di Business per far fronte alle nuove sfide dei mercati
Quali sono stati i momenti, le azioni e le reazioni a questo nuovo modello in Granarolo
Gianpietro Corbari, direttore generale – GRANAROLO
11.55 La Digital Enterprise: dove virtuale e reale si incontrano
La competizione sui mercati globali richiede un’ ottimizzazione dei costi, un incremento continuo della qualità dei propri prodotti, efficienza del processo produttivo ed agilità nel rispondere alle richieste dei clienti e del mercato.
Tali obiettivi non sono realizzabili senza un’ottimizzazione ed integrazione dei processi e degli strumenti che concorrono allo sviluppo, la fabbricazione e la commercializzazione dei propri prodotti.
L'elemento chiave e fulcro di questo cambiamento è la digitalizzazione con l'utilizzo esteso di modelli virtuali che consentano una veloce messa a punto e validazione sia del prodotto che del processo produttivo.
Una vasta gamma di soluzioni Siemens PLM Software supportano il processo di trasformazione aziendale in ottica di Digital Enterprise.
Leonardo Cipollini, business development director – SIEMENS INDUSTRY SOFTWARE
12.20 La gestione delle performance in contesti industriali complessi
Il basso costo e la facilità di recuperare e immagazzinare dati provenienti dagli impianti – reso possibile dalle tecnologie informatiche - ha fatto sì che il monitoraggio e la gestione delle performance di un sito produttivo abbia subito un importante cambiamento.
E’ diventato oggi cruciale, al fine di utilizzare al meglio tutta questa mole di dati e tradurla nei classici KPI delle operations (costo, qualità e servizio), dotarsi di opportuni strumenti come ad esempio sensori connessi, ma anche e soprattutto strumenti di BI, ed implementare processi organizzati e rapidi di reazione a fronte degli scostamenti rispetto a parametri obiettivo.
Bticino ha intrapreso questo cammino e nell’intervento verranno illustrate alcune soluzioni recentemente implementate nei siti produttivi italiani.
Giuseppe Parola, direttore industriale – BTICINO
12.45 Back-shoring e Near-reshoring: motivi ed evidenze empiriche
La localizzazione delle unità produttive è sempre stata al centro dell’attenzione in quanto destinata a condizionare la competitività dell’impresa. Dopo un periodo in cui la scelta del paesi del far east era diventata un must sia per fattori oggettivi – quali i differenziali di costo, la disponibilità di risorse, le condizioni operative - che essi offrivano sia per un fattore “moda” , a seguito dell’affermarsi della tendenza alla globalizzazione, oggi stiamo assistendo a ripensamenti delle imprese che, sempre più spesso, rivedono le decisioni e riportano in occidente le attività produttive. Nell’intervento, utilizzando i dati raccolti da un gruppo di ricercatori di 5 Atenei italiani, si vuole esaminare questo nuova tendenza individuandone le motivazioni e quantificandone la consistenza.
Andrea Zanoni, professore di gestione aziendale - UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
13.10 Sviluppo delle professioni e crescita del talento: un’opportunità per le aziende manifatturiere
Per portare innovazione negli ambiti produttivi, focalizzarsi sull’innovazione di processi e metodi non è sufficiente: ci vogliono competenze che diano forma alle strategie.
Sono le persone, con il loro bagaglio, a garantire il passaggio ‘dalla strategy all’execution’. Ma trovare le risorse più adatte al nostro contesto non è semplice; soprattutto, la ricerca del profilo più adatto deve essere affrontata con un approccio scientifico, con l’esperienza di chi conosce il mercato e ha consapevolezza delle competenze che servono. La recente normativa sul lavoro consente alle organizzazioni di modularsi e ri-modularsi secondo le esigenze di business. Serve però una attenta analisi organizzativa, coniugata con la capacità di intercettare sul mercato i profili che supportano processi di innovazione continua e più rispondono alle esigenze del business.
Cetti Galante, amministratore delegato – INTOO
13.35 Pranzo a buffet
14.30 – 18.00 SESSIONI PARALLELE
DALL’AUTOMAZIONE ALLO SMART MANUFACTURING - Sala Savoia
- Ingegneria dell’Automazione presso l’Università di Bologna ed esempi di robotica avanzata in ambito manifatturiero
La robotica farà sempre più parte dei nostri contesti manifatturieri e nel corso dell’intervento verranno presentati esempi di robotica avanzata in ambito industriale. Quali le principali difficoltà? Quali i vantaggi più evidenti? Perché l’inserimento della robotica nel mondo produttivo sia un progetto di successo, è necessario però poter contare su figure professionali che abbiano seguito uno specifico percorso formativo. Il percorso di laurea triennale e magistrale in Ingegneria dell’Automazione dell’Università di Bologna è strutturato con la finalità di formare figure professionali in grado di esprimere un elevato grado di innovatività.
Lorenzo Marconi, professore ordinario, dipartimento di ingegneria dell'energia elettrica e dell'informazione – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
- Il valore strategico della social enteprise collaboration estesa al prodotto, nuovo attore dei processi PLM
L’Internet of Things attribuisce un nuovo significato al prodotto elevandolo dal ruolo di output dei processi aziendali a nodo attivo e interdipendente dei processi collaborativi che si sviluppano lungo il suo ciclo di vita.
Le informazioni fornite dal prodotto nel suo contesto operativo, connesse a quelle già aggregate nel sistema PLM di tipo Enterprise, permettono di sviluppare un livello di conoscenza a 360 gradi a servizio dei processi di innovazione, engineering change management, qualità, service e del cliente.
RuleDesigner®, piattaforma web per la social enterprise collaboration nei processi PLM, gestisce, stimola, integra e fa transitare la conoscenza di prodotto lungo le interconnessioni del network aziendale “da e verso” attori fisici e digitali.
Estensione funzionale che abbraccia l’azienda nella sua globalità, automazione nei processi di business e una logica network oriented rappresentano il carattere distintivo di RuleDesigner®, soluzione di valore strategico per l’innovazione di prodotto e servizi.
Gianfranco Biguzzi, ceo – RULEDESIGNER
- Dall'Internet of Things alla servitizzazione
L’intervento tratta il tema del passaggio dall'internet delle cose e dall'Industry 4.0 alla servitization ovvero come diventa possibile tradurre la tecnologia in un modello di business. Le macchine Carpigiani per la produzione del gelato sono installate in tutto il mondo. Un sistema di monitoraggio, diagnostica e reporting consente l’intervento immediato sulle macchine in modo da risolvere, real time, qualsiasi inconveniente. Il passaggio successivo riguarda la vendita del servizio e l’intervento approfondirà evoluzione, adozione e vantaggi di un nuovo business model.
Roberto Lazzarini, head of R&D – CARPIGIANI GROUP
- La riduzione degli sprechi lungo la catena produttiva. Esperienze di smart manufacturing
Ogni rivoluzione genera nuove opportunità, per chi sa coglierle.
Questa è la sfida che ci apprestiamo a vivere, quella di crearne dei nuovi paradigmi per favorire l’innovazione tecnologica 4.0, un’evoluzione che potrà generare un vero differenziale di competitività.
Vanno identificati alcuni pre-requisiti di base, necessari per iniziare questo percorso: un forte commitment, la predisposizione al cambiamento culturale, l’applicazione di tecniche e metodi di lean production. Ogni azione va misurata per poterla valutare e reindirizzare i processi in funzione dei risultati durante il progetto.
Nella catena del valore è possibile già oggi introdurre processi di smart manufacturing. Quello che vorrei presentarvi, deriva dalla mia esperienza, sviluppata in diversi contesti industriali, un percorso working progress, che prosegue nella ricerca della riduzione degli sprechi lungo la filiera produttiva.
Gli step fondamentali di questa esperienza si individuano in un percorso di cambiamento, necessario per introdurre le nuove conoscenze e creare quelli che definiamo gli agenti del cambiamento, che agiscono nei flussi creando percorsi snelli, fondamentali per costruire prodotti e servizi in linea con le esigenze del cliente.
Claudio Zanelli, factory manager – MARINI BOMAG FAYAT
- Smart manufacturing: la fabbrica del futuro è già qui!
Il rilancio industriale italiano passa dal digitale. Abbracciare la trasformazione, a livello industriale, significa portare nuove competenze all’interno delle aziende, rendendole più competitive ed efficienti. Lo smart Manufacturing consente anche alle PMI di tornare a brillare, lavorando in maniera più intelligente e connessa, portando velocità e flessibilità. Produzione, logistica, manutenzione, sicurezza e qualità: in ogni reparto gli oggetti comunicanti e i Big Data fanno la differenza. Una nuova era della produzione è ormai iniziata! Holonix, spin off del Politecnico di Milano, ha come scopo quello di accompagnare le aziende in questo percorso di avvicinamento alle nuovo tecnologie, supportandole nell’ innovare i loro prodotti, processi e servizi, implementando un approccio Internet of Things e trasformando i dati in conoscenza e informazioni. Steve Jobs affermava che “l’innovazione distingue un leader da un seguace”, è dunque questa la strada da intraprendere per generare più valore all’interno delle aziende, per rispondere al meglio ai tempi e alle esigenze del mercato.
Lara Binotti, sales director – HOLONIX
- Applicazione di tecnologie RFId a supporto delle attività manutentive
La corretta gestione degli asset rappresenta uno degli aspetti chiave per garantire la continuità di esercizio e la qualità del servizio. In questo contesto l’adozione di nuove tecnologie può permettere di snellire le operations di manutenzione, incrementare il livello di monitoraggio e ridurre le possibili inefficienze. Nell’intervento verrà presentato un caso applicativo nel quale è stato sperimentato l’utilizzo di sistemi RFId per gestire le attività di monitoraggio e manutenzione di impianti a rete.
Emanuele Dovere, research group on industrial engineering, logistics and service operations - department of management, information and production engineering - UNIVERSITA’ DI BERGAMO
Modera: Chiara Lupi, direttore editoriale – ESTE
SUPPLY CHAIN MANAGEMENT - Sala Falco
L'omnichanneling è arrivato, trainato dalla domanda del consumatore per "tutto, ovunque, in qualsiasi momento". Purtroppo, la maggior parte dei retailer non sono ancora in grado di implementare con successo una strategia di omnichannel perché non sanno con sicurezza quante scorte hanno e dove sono. Gli attuali metodi di gestione delle scorte sono inadeguati in un mondo omnichannel. Infatti è necessario un nuovo approccio alla gestione delle scorte, abilitato dalla tecnologia RFID e dall’internet of things.
Antonio Rizzi, professore ordinario di logistica e supply chain management al dipartimento di Ingegneria Industriale – UNIVERSITA’ DI PARMA
- Sfide di una Supply Chain in una Knowledge Company
Negli ultimi anni, la Dallara ha intrapreso una forte trasformazione da azienda manifatturiera e d'engineering ad una Knowledge Company. Questo processo ha portato ad una cambiamento radicale della cultura aziendale, dei processi e delle tecnologie non solo quelle produttive e dei materiali ma anche di quelle utilizzate per disegnare, sviluppare, produrre e consegnare nuovi prodotti: in una parola, si è trasformata la Supply Chain.
Aumento della complessità dovuta ad un maggiore spettro di prodotti forniti, aumento dell'attività nell'automotive e necessità di ridurre i tempi di sviluppo di una vettura / componente, hanno richiesto un breakthrough nel modo di concepire il prodotto, della sua industrializzazione e poi produzione. L'introduzione del simulatore professionale di guida nel processo di design apre diverse opzioni che hanno un grande impatto su tutta la Supply Chain e quest'ultima deve adattarsi per mantenere il passo ed essere sincronizzata. Di qui l'insieme di interventi fatti sulle risorse sia umane sia tecniche lungo tutta la catena del valore per assicurare forte reattività e processi decisionali snelli ed efficaci. In fondo, essendo la Dallara l'azienda che ha come obiettivo quello di produrre le macchine più sicure e più veloci, non poteva che operare in un ambiente a grande velocità!
Alessandro Berzolla, chief operations officer – DALLARA
- Atlas Copco BLM – Evoluzione della Supply Chain dall’acquisizione all’integrazione in Atlas Copco
In un’era in cui flessibilità e tempistiche diventano sempre più “key-factors” per la soddisfazione del Cliente, la Supply Chain gioca un ruolo chiave nelle organizzazioni aziendali. Per mantenere ed accrescere la propria assoluta leadership di mercato, Atlas Copco supporta la produzione e la distribuzione dei propri prodotti con una Supply Chain in continua evoluzione i cui driver sono le esigenze del cliente, l’efficienza e il “continuous improvement”.
L’integrazione di Atlas Copco BLM nel Gruppo Atlas Copco come modello di organizzazione di una Supply Chain integrata e relativi strumenti di gestione e controllo
Dino Alpi, supply chain manager – ATLAS COPCO BLM
- TOC ed Industria 4.0. La gestione efficace con l'aumento della complessità
Per i managers chiamati a gestire contesti sempre più estesi e complessi, laddove i metodi tradizionali delle operations non danno un supporto affidabile ed efficace, sono invece di grande aiuto gli strumenti messi a disposizione dalla Theory of Constraints (TOC) ed i concetti dell'industria 4.0.
Anche strumenti di accounting più semplici sono oggi a disposizione dei managers per le decisioni di ogni giorno.
Andrea Falchini, direttore industriale – OMP
PROGETTARE I PRODOTTI DEL FUTURO - Sala Regency 3
La progettazione degli impianti e delle macchine oggigiorno può essere supportata da strumenti avanzati sempre più potenti e sempre più capaci di fornire risultati che solo qualche anno fa erano impensabili. Infatti, grazie ad una maggior potenza computazionale e strumenti software di simulazione sofisticati, è possibile ottenere una rappresentazione virtuale di ciò che avviene all’interno di un impianto o di una macchina molto vicina alla realtà. Questi nuovi approcci mettono il progettista nelle condizioni di creare una “esperienza virtuale” molto simile, se non medesima, a quella che nel passato si sarebbe ottenuta con tempi lunghissimi attraverso prototipi reali e un approccio “try and error”. La presentazione proposta ha come obiettivo quello di fornire una veloce panoramica di applicazioni in casi reali di queste nuove tecnologie.
Roberto Montanari, professore di impianti industriali al dipartimento di ingegneria industriale – UNIVERSITA' DI PARMA
- PLM e Personalizzazione di prodotto: un approccio integrato per la co-creazione di valore con il cliente
La personalizzazione di prodotto è una strategia di collaborazione con il cliente che prevede il suo coinvolgimento già nelle prime fasi di concept e sviluppo. Un approccio di creazione del valore dove il cliente interagisce lungo il ciclo di vita del prodotto e nel dominio della value chain assumendo così il ruolo di parte attiva e integrante del sistema aziendale .
In questo contesto i sistemi informativi giocano un ruolo fondamentale in quanto strumenti abilitanti. Devono essere in grado di mappare i processi enterprise relativi al ciclo di vita del prodotto e alle relazioni con il cliente, di colloquiare con le applicazioni aziendali per integrare e veicolare informazioni complete, devono poter introdurre la conoscenza del cliente e tradurla in requisiti per lo sviluppo di prodotto.
RuleDesigner® ingloba questa visione in una piattaforma tecnologica che integra un PLM Enteprise, un configuratore di processi a supporto e strumenti collaborativi per il coinvolgimento attivo lungo il ciclo di vita del prodotto di clienti e stakeholder.
Stefano Gori, technical director – RULEDESIGNER
- Progettazione innovativa e miglioramento continuo, i vantaggi delle piattaforme integrate nella ricerca applicata
Strumenti di progettazione avanzata quali analisi multi-body, F.E.M. e C.F.D. oggi sono indispensabili in ambito sviluppo prodotto. Data la complessità degli strumenti, sono poche le aziende private che hanno risorse e competenze sufficienti per implementare queste logiche, ma soprattutto per utilizzarle in maniera sinergica. Piattaforme di ricerca integrata quali spin-off universitari sembrano essere la risposta migliore a questo tipo di sfida, dove la ricerca teorica diventa applicata.
Emanuele Bigna, plant production manager – OCRIM
- Connessione PLM ed ERP per una efficace gestione dei processi e dei dati aziendali: il caso TAMINI
Tamini l’azienda che produce trasformatori speciali ad alto voltaggio per l’industria, cioè per grandi imprese siderurgiche, produttori di reti di distribuzione di energia, o aziende di ingegneria main contractor di grossi progetti (tra i clienti Tenova , Danieli, RFI, Lucchini, Siemens VAI, GE Power Conversion, Enel) vuole estendere i benefici dell’utilizzo del PLM già ottenuti in TES Transformer Electro Service, l’azienda di Ospitaletto (BS) che è stata integrata da novembre 2015 con Tamini, per integrare i processi, poter condividere dati e collaborare insieme sulla stessa commessa fra tutte le sedi del Gruppo Tamini.
Gli ottimi risultati ottenuti in TES mediante l’implementazione di PRO.FILE PLM connesso in modo bidirezionale con il sistema ERP di riduzione delle inefficienze e del time to market e quantificati dall’azienda con una riduzione del 40% del tempo di emissione degli ordini di acquisto dal momento di rilascio della distinta base all’emissione dell’ordine di acquisto comprese tutte le fasi di richieste d’offerta ai fornitori in cui la velocità e precisione nello scambio di informazioni e documenti tecnici è di cruciale importanza, e di oltre il 50% dei tempi di elaborazione dei dati consuntivi di commessa aumentando oltre alla tempestività anche il dettaglio e l'accuratezza delle informazioni, risultano oggi imprescindibili per un’azienda che opera in uno scenario di competizione internazionale.
Enrico Borca, sales & partner manager – PRO.FILE PLM ITALIA e Francesco Savini, it manager – TAMINI
- ECloud-based Design & Manufacturing: le prime esperienze europee sulla piattaforma CloudSME
L'utilizzazione da parte delle industrie di servizi cloud cresce costantemente: le infrastrutture per l'utilizzazione di software nella modalità 'as a Service (SaaS)' crescono con un CAGR del 8,1% annuo, con un valore di mercato consolidato di 49 B $ nel 2015 ( dati IDC).
Nel settore manifatturiero aumentano le applicazioni di workflow di Sviluppo Nuovo Prodotto che adottano software migrati in cloud, permettendo ad una utenza allargata di piccole e medie imprese e di professionisti di utilizzare software specialistici quali CFD,CAE ed in generale CaX in modalità 'pay per use' invece che la tradizionale e costosa 'on licence'. La piattaforma CloudSME rappresenta una importante iniziativa di Cloud-based Design & Manufacturing sostenuta dalla Commissione Europea, alla quale hanno partecipato aziende ed istituti italiani quali Istituto Ortopedico Rizzoli, Bonfiglioli, Base Pro.
Giuseppe Padula, professore - corso di studi in Design – UNIVERSITA’ DI SAN MARINO
- Ricerca di efficienza, velocità e risparmio: la progettazione del prodotto del futuro deve partire da qui
Modelleria Brambilla progetta e produce attrezzature per realizzare getti complessi in fonderie di alluminio e ghisa. I clienti sono le maggiori case automobilistiche a livello mondiale.
In questo contesto, è fondamentale essere prima di tutto in grado di dialogare alla pari con loro, e allinearsi allo stato dell’arte dei software più moderni nel campo della progettazione 3D. Questo passaggio è emblematico di come i progetti del futuro passino sempre più da una collaborazione cliente-fornitore in ottica di codesign. Modelleria Brambilla rispetta in maniera tassativa la confidenzialità dei dati dei propri clienti, ma interfacciandosi con realtà così diverse ha l’opportunità di tenere sempre aggiornato un “paniere tecnologico” che può poi mettere a disposizione dei propri partner. Che cercano un’azienda propositiva che abbia anche il coraggio di mettere in discussione le scelte di partenza del cliente. Il prodotto del futuro dovrà essere più performante ed economico. Ecco allora come, alla Ricerca e Sviluppo deve affiancarsi la ricerca dell’efficienza. Ricordando sempre che il concetto del miglioramento continuo invita a non porsi limiti in tal senso, né sulla progettazione né sui processi a valle.
Gabriele Bonfiglioli, amministratore delegato e direttore generale – MODELLERIA BRAMBILLA
Modera: Roberto Montanari, professore di impianti industriali al dipartimento di ingegneria industriale – UNIVERSITA' DI PARMA
GREEN & ADDITIVE MANUFACTURING -Sala Regency 2
La possibilità di avvicinare l'ultimo miglio della produzione manifatturiera di oggetti al luogo di consumo o di fruizione è, già nella fase odierna dell'innovazione, una realtà che ha ripercussioni:
- sulla produzione di macchine adeguate allo scopo
- sulla natura dei materiali impiegabili
- sulla velocità e personalizzazione dei processi di sperimentazione e innovazione dei prodotti
- sulla localizzazione delle persone rispetto alla propria vita e rispetto al proprio luogo di lavoro
- sulla natura dei beni consumati e fruiti
- sulla partecipazione del fruitore e del consumatore alla creazione dei prodotti L'intervento ricapitola a situazione sistemica e cerca di mettere in scena alcuni scenari possibili di innovazione.
Flaviano Celaschi, professore ordinario di disegno industriale – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
- Tecnologia additiva e della tecnologia sottrattiva: quale scegliere
Le tecnologie additive stanno vivendo un momento magico, stampare 3d sembra essere la panacea per l’industria manifatturiera. Siamo già nel futuro? Quali sono i limiti?
L’Additive Manufacturing rappresenta, per alcuni versi, l’ultima frontiera nella produzione di componenti, ma anche di prodotti complessi.
Quando si progetta per produrre con i processi di produzione industriali tradizionali essenzialmente sottrattivi la complessità geometrica è un vincolo non banale per il progettista. Invece se l’oggetto verrà realizzato con tecnologia additiva la forma non è più un vincolo, poiché depositando e consolidando il materiale strato su strato, si riescono ad ottenere forme e strutture che sarebbero difficilmente riproducibili con altre tecnologie. Con l’additive manufacturing è possibile un’elevata personalizzazione del prodotto, anche in termini di materiali, perché non comporta un gravoso aumento dei costi come può avvenire con le tecnologie tradizionali.
Se si progetta un prodotto pensando alla sua realizzazione tramite tecnologia additiva le applicazioni CAD e CAE devono mettere a disposizione specifiche funzionalità in grado di gestire modelli topologici avanzati e materiali compositi.
Il futuro, probabilmente, vedrà un’integrazione tra tecnologia additiva e tecnologia sottrattiva al fine di esaltare i rispettivi vantaggi offerti. Oggi, sono già presenti sul mercato soluzioni specifiche in grado di fornire entrambe le tecnologie di produzione definite hybrid additive-subtractive machine.
Le macchine che uniscono tecnologia additiva e sottrattiva, non solo sono la direzione logica della produzione industriale, in quanto aprono a nuove strategie produttive in grado di cambiare drasticamente l’impostazione del ciclo produttivo, ma avranno in futuro un impatto notevole sui diritti di utilizzo dei file digitali lungo tutta la catena del valore.
Elio Bergamaschi, business development manager – SIEMENS INDUSTRY SOFTWARE
- Tessili tecnici in fibre riciclate: impieghi correnti e sviluppi futuri di un business sostenibile
Gli scarti tessili non sono un rifiuto ma una risorsa economica.
Manifattura Maiano è una PMI con sede nel distretto tessile pratese ed oltre cinquanta anni di esperienza nella produzione di tessuti non tessuti composti da fibre riciclate o rigenerate da PET.
Attraverso un processo produttivo a basso impatto ambientale gli scarti pre e post consumo dell’industria tessile rinascono a nuova vita sotto forma di feltri, ovatte e isolanti destinati ad applicazioni tecniche in vari settori: dall’arredamento alla calzatura, dall’automotive al comparto edile.
La crescente sensibilità dei mercati verso i temi della sostenibilità e del riciclaggio ha trasformato la tradizionale lavorazione delle fibre tessili riciclate in una opportunità di sviluppo aziendale in termini di nuovi prodotti e nuovi mercati.
Sara Casini, responsabile ricerca & sviluppo – MANIFATTURA MAIANO
- La riduzione degli sprechi nel settore alimentare parte dall’innovazione nelle tecniche di conservazione. L’impegno di una start up per la circular economy
La riduzione degli sprechi nel settore alimentare non può essere affrontata senza inquadrarla nel cambiamento della società a cui stiamo assistendo ogni giorno.
Una società certamente cosciente che “cibo è salute” e attenta alla sicurezza alimentare, ma al tempo stesso più multietnica, nella sua espressione ed esperienza di vita, e sempre più nomade e solitaria quando la si inquadra nell’azione del sedersi per un pranzo o una cena.
La riduzione degli sprechi nel settore alimentare, specialmente quello domestico, è sicuramente frutto di “buone pratiche” ma è la tecnologia che deve giocare il ruolo di propulsore al cambiamento e all’adozione di queste pratiche calandosi in un contesto di abitudini sociali e alimentari in costante e continua evoluzione.
La tecnologia Exever, si pone come elemento di snodo tra la linearità dello sviluppo tecnologico e l’evoluzione delle abitudini alimentare, proponendo una nuova soluzione innovativa per ridurre in modo sensibile gli sprechi di cibo.
Mauro Piloni, ceo e co-founder – EXEVER
- Il manufacturing sostenibile nelle politiche di supporto all’innovazione
Affrontare il tema della sostenibilità nei sistemi di produzione è diventato cruciale per la competitività delle imprese, perchè consente di ridurre i consumi e l’impatto ambientale, con benefici sui costi di produzione e sulla qualità sia dell’ambiente di lavoro che esterna.
La sostenibilità può essere affrontata sia dal punto di vista dei processi (minore consumo di risorse –energia, acqua e migliore efficienza) che dei prodotti (alleggerimenti, riduzioni degli attriti, materiali sostitutivi) e può trovare buone soluzioni utilizzando tecnologie adeguate o risultati della ricerca scientifica. Il processo di adozione di soluzioni innovative, tecnologiche o organizzative, è sostenuto da politiche regionali e nazionali che permettono di diminuire il rischio e aumentare le possibilità di successo, anche attraverso la messa a disposizione di strutture intermedie di orientamento, supporto e collaborazione.
Leda Bologni, responsabile unità ricerca industriale - ASTER e cluster fabbrica intelligente
- Un progetto di cambiamento orientato all’ottimizzazione delle risorse e all’innovazione di prodotto: il caso Askoll
L’innovazione di prodotto si esplica in un radicale cambiamento culturale nel modo di impostare i processi operativi, i modi di lavorare, di costruire alleanze. La performance dell’innovazione è determinata dalle “risorse distintive” dell’azienda, incorporate nei prodotti/servizi, nelle pratiche gestionali, nelle persone. Il vantaggio competitivo si persegue attraverso la mappatura, lo sviluppo e la valorizzazione delle proprie competenze distintive. Un percorso teso all’ottimizzazione di tutta la catena del valore, che avrà come risultato complessivo la sua maggiore sostenibilità.
Giovanni Caron, cpo – ASKOLL e Federica Dallanoce, consigliere nazionale – ADACI
- Produzione alimentare sostenibile: ottimizzazione della logistica per raccolta e riciclo delle scorte alimentari nella filiera distributiva dell’Emilia Romagna
Lo spreco di cibo (food waste) rappresenta un'occasione mancata non solo per migliorare la sicurezza alimentare globale, ma anche per ridurre l’impatto ambientale delle risorse utilizzate lungo la supply chain. In Italia, la quantità di cibo sprecato è stimata intorno ai 3,3-3,5 milioni di tonnellate l’anno. Il progetto “SORT- Tecnologie e Modelli per lo Spacchettamento, l’Organizzazione delle Scorte e il Tracciamento dei Prodotti Alimentari Sprecati” si inserisce nella problematica del food waste e si propone di trovare risposte alla non ottimale organizzazione della filiera alimentare, la quale ancora oggi non è assistita in modo razionale da sistemi tecnologici avanzati. Inoltre la distribuzione alimentare, dovendo presentare un’offerta continua di
merce ai consumatori, genera spesso eccedenze di cibo, che potrebbero essere recuperate e utilizzate nella filiera zootecnica o nella produzione di compost e di energia. L’intervento descrive la progettazione di un sistema logistico, inizialmente circoscritto alla sola Emilia Romagna (sede originale del progetto SORT), ma di cui si prevede l’estensione, per raccogliere gli alimenti scaduti che i 1557 supermercati del territorio eliminano giornalmente.
Eleonora Bottani, Eng., Ph.D. associate professor, industrial mechanical systems engineering – UNIVERSITA’ DI PARMA
Modera: Dario Colombo, caporedattore – ESTE
Relatori
Dino Alpi, supply chain manager - ATLAS COPCO BLM
Elio Bergamaschi, business development manager – SIEMENS INDUSTRY SOFTWARE
Alessandro Berzolla, chief operations officer - DALLARA
Emanuele Bigna, plant production manager - OCRIM
Gianfranco Biguzzi, ceo – RULEDESIGNER
Lara Binotti, sales director - HOLONIX
Leda Bologni, responsabile unità ricerca industriale - ASTER e cluster fabbrica intelligente
Gabriele Bonfiglioli, amministratore delegato e direttore generale - MODELLERIA BRAMBILLA
Enrico Borca, sales & partner manager – PRO.FILE PLM ITALIA
Eleonora Bottani, Eng., Ph.D. associate professor, industrial mechanical systems engineering – UNIVERSITA’ DI PARMA
Giovanni Caron, cpo - ASKOLL HOLDING
Sara Casini, responsabile ricerca & sviluppo – MANIFATTURA MAIANO
Flaviano Celaschi, professore ordinario di disegno industriale – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
Leonardo Cipollini, business development director - SIEMENS INDUSTRY SOFTWARE
Gianpietro Corbari, direttore generale – GRANAROLO
Michele Cutillo, amministratore delegato – IDM GRUPPO CANON
Federica Dallanoce, consigliere nazionale Adaci - ADACI
Emanuele Dovere, research group on industrial engineering, logistics and service operations - department of management, information and production engineering - UNIVERSITA’ DI BERGAMO
Andrea Falchini, direttore industriale – OMP
Cetti Galante, amministratore delegato - INTOO
Stefano Gori, technical director – RULEDESIGNER
Roberto Lazzarini, head of R&D - CARPIGIANI GROUP
Lorenzo Marconi, professore ordinario, dipartimento di ingegneria dell'energia elettrica e dell'informazione – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
Massimiliano Marzo, professore di scienze economiche - UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
Roberto Montanari, professore di impianti industriali al dipartimento di ingegneria industriale - UNIVERSITA' DI PARMA
Massimiliano Oddi, senior advisor product lifecycle & manufacturing - ACCENTURE CONSULTING PRODUCTS
Giuseppe Padula, professore - corso di studi in Design – UNIVERSITA’ DI SAN MARINO
Giuseppe Parola, direttore industriale - BTICINO
Mauro Piloni , CEO e co-founder - EXEVER
Alfredo Reboa, innovation & benchmarking responsible - MASERATI
Antonio Rizzi, professore ordinario di logistica e supply chain management al dipartimento di Ingegneria Industriale - UNIVERSITA’ DI PARMA
Francesco Savini, it manager – TAMINI
Claudio Zanelli, factory manager - MARINI BOMAG FAYAT
Andrea Zanoni, professore di gestione aziendale - UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
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145 Iscritti
108 Presenti
101 Aziende rappresentate
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- 08 Giu 2016 08:45 – 18:00
- Sede: Savoia Hotel Regency, Via del Pilastro, 21, Bologna, Emilia-Romagna, Italia
- Regione: Emilia Romagna