Il Tema

IL TEMA

La pandemia ha avuto un impatto trasversale: gli effetti del contagio si sono estesi anche nei confronti di chi non ha contratto il virus. Il Covid19 ha amplificato incertezze e paure: in un mondo che già avevamo definito VUCA – volatile, incerto, complesso e ambiguo – alle insicurezze connesse alle diverse dimensioni della vita di ognuno, personali e professionali, si sono aggiunte le paure connesse alla salute, di se stessi e dei propri cari. Una situazione che sarebbe pericoloso sottovalutare perché, come sappiamo, il benessere individuale si riflette nel buon andamento dell’organizzazione. L’emergenza sanitaria, con il lockdown che ne è seguito, ha provocato discontinuità lavorative e ha fatto emergere nuove solitudini. Per le aziende è venuto il momento di sviluppare una nuova sensibilità nei confronti delle proprie persone, che necessariamente deve passare attraverso percorsi di ascolto strutturato. Un servizio che necessariamente deve essere svolto da figure specializzate, in grado di indirizzare la persona verso la soluzione delle proprie difficoltà quotidiane, che possono riguardare diversi ambiti: i servizi alla persona nel suo ruolo di lavoratore, la gestione del contesto familiare e sociale, le difficoltà legate alla salute o le esigenze legate a questioni legislative. L’emergenza può essere il punto di partenza per dare vita in azienda a nuovi servizi di ascolto che, integrandosi con più tradizionali strumenti di welfare, completano una strategia di attenzione alla persona che può fare la differenza nella pianificazione della ripresa. Per questo, nel post Covid, offrire un servizio di ‘ascolto professionale’ può valere molto più di qualsiasi incentivo.