Da tempo si parlava di tecnologie digitali in fabbrica: l’emergenza sanitaria ne ha accelerato l’interesse, anche a seguito dello ‘stress test’ sullo Smart working, che ha dimostrato come sia possibile aumentare l’efficienza e generare nuove opportunità slegandosi dalla presenza fisica degli addetti sul posto di lavoro. È così arrivato il momento per parlare di Smart working in fabbrica. Certamente restano immutati i ruoli di deve presenziare negli impianti produttivi, ma altre figure possono svolgere le attività anche da remoto. È il caso di chi si occupa di Qualità, ma anche di Manutenzione.
Ad abilitare la nuova forma di lavoro è il digital twin, il gemello digitale di prodotti e processi che permette di gestire le informazioni anche lontano dalla fabbrica. Ne consegue che se lo Smart working sarà attivato negli ambiti di produzione, i layout di fabbrica dovranno cambiare non per forza perché la componente umana sarà sostituita dai robot. Anzi, il lavoro da remoto potrebbe assicurare la sopravvivenza del lavoro umano, a patto che gli addetti siano dotati delle competenze per gestire la nuova modalità lavorativa. Quali sono i processi che è possibile gestire in modo smart? Quali sono le competenze che deve sviluppare l’operatore per gestirli da remoto? Che impatto può avere lo Smart working in fabbrica su organizzazione e contrattazione?