Introduzione
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IL PROGETTO
Il Convegno è parte del ciclo di appuntamenti promosso dalla rivista Sviluppo&Organizzazione. Ogni Convegno prevede una vera e propria lectio magistralis tenuta da Relatori di assoluto rilievo e prestigio (in primis i componenti del Comitato Scientifico di Sviluppo&Organizzazione) cui seguiranno relazioni e dibattito tra manager, imprenditori e accademici.
IL TEMA
In Italia quasi una donna su due rimane fuori dal mercato del lavoro. Cresce la disoccupazione giovanile parallelamente all’innalzarsi della soglia pensionistica. Flussi migratori, sempre più consistenti, comportano una presenza massiccia, nelle nostre organizzazioni, di lavoratori che appartengono a culture differenti. E ancora numerosi rimangono gli episodi di discriminazione nei confronti di persone con un diverso orientamento e identità sessuale nonché l’allontanamento dai contesti socio-economici di soggetti con disabilità.
È questo il contesto nel quale si muovono le organizzazioni oggi. Un contesto variegato – multiculturale, multietnico e multireligioso –, che vede la compresenza di almeno quattro generazioni portatrici di attitudini al lavoro e bisogni differenti.
Stando alle recenti disposizioni in materia di conciliazione vita-lavoro nonché al ripensamento del sistema pensionistico o alla recente legge che regola le unioni civili, si tratta di un contesto di cui il Governo pare aver preso consapevolezza. Ma possiamo dire altrettanto delle nostre organizzazioni? Queste ultime sono pronte a gestire la diversità? Sapranno valorizzare le persone in quanto portatrici di differenze?
Al di là della contingenza, occorre una discontinuità culturale poiché la diversità, nelle sue svariate manifestazioni, può stimolare l’intelligenza organizzativa e rappresenta un importante motore di cambiamento.
IL TARGET
L'evento è rivolto a: Direzione e addetti area organizzazione, Direzione e addetti HR, Direzione generale e capi d'azienda.
SPONSOR
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Responsabile organizzativo del progetto: Giulia Fortunato - Account eventi - giulia.fortunato@este.it - Tel: 02.91434400 - Diretto: 02.91434416 - Fax: 02.91434424
Per informazioni sulle modalità di sponsorizzazione : Andrea Vago - Coordinatore commerciale - andrea.vago@este.it - Tel: 02.91434400 - Diretto: 02.91434406 - Fax: 02.91434424
Programma
8.45 Apertura accredito partecipanti
9.20 Benvenuto e apertura lavori
9.30 Tendenze e tensioni nei nuovi scenari demografici e sociali
La diversità fa parte dell’essere umano. Un modo tradizionale di farci i conti, a livello culturale e organizzativo, è quello di assumerne alcune (ad esempio il sesso maschile, la pelle bianca, la religione cristiana, e così via) come standard rispetto al quale le altre sono valutate come più o meno difettose o complementari. E’ un rischio che si corre anche quando si parla di “valorizzare le differenze”, nella misura in cui queste sono considerate tali solo quando non rientrano in quelle comprese nello standard. Partire dalle differenze, dalla loro variabilità tra ed entro i gruppi e lungo il ciclo di vita può viceversa utile sia per rompere stereotipi che le cristallizzano, sia per elaborare standard comuni perché condivisi.
Lectio magistralis a cura di Chiara Saraceno, honorary fellow – COLLEGIO CARLO ALBERTO/ UNIVERSITÀ DI TORINO
10.00 Effetti e ostacoli delle pratiche della diversità all'interno delle organizzazioni
Numerosi contributi scientifici dimostrano la persistenza, all’interno delle organizzazioni, delle disuguaglianze nei percorsi e negli outcomes di carriera basate sul genere, l’orientamento sessuale, l’età e il background etnico. Le politiche di pari opportunità, di conciliazione vita-lavoro, lo stesso diversity management, se ben implementate, possono contribuire a ridurre tali disuguaglianze. Non è solo una questione di giustizia: è una questione di efficienza. Resta tuttavia cruciale la conoscenza non solo degli strumenti a disposizione, ma anche dei possibili ostacoli – alla loro implementazione – e dei possibili effetti, in termini di uguaglianza, sulla base di contributi della ricerca, per lo più internazionale, che rispetto alle pratiche della diversità si è spinta al di là della loro descrizione per entrare nell’ambito della loro valutazione
Camilla Gaiaschi, ricercatrice – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO, DIPARTIMENTO DI SCIENZE SOCIALI E POLITICHE, CENTRO GENDERS
10.25 Diversity fra legislazione europea e interna: A CHE PUNTO SIAMO?
Nel corso dell’intervento, saranno trattate alcune importanti tematiche riguardanti il Diversity management dal punto di vista giuslavoristico.
Dal momento che l’inclusione delle diversità di genere può avere una duplice valenza, intendendo sia una maggior partecipazione delle donne ai vertici aziendali sia la conciliazione vita privata – lavoro e, dunque, gestione della genitorialità, si parlerà sia della legge che ha permesso di riservare una quota al genere meno rappresentato nei c.d.a. di società quotate e partecipate, sia degli strumenti di gestione della genitorialità in azienda. Verrà esaminato il quadro normativo europeo di riferimento e verranno forniti dati statistici che consentiranno di capire a che punto siamo in Italia.
Lo stesso approccio comparato sarà utilizzato per una breve analisi relativa all’inclusione delle persone disabili nel mondo del lavoro e per riflettere su un tema specifico connesso all’inclusione delle persone LGBT in azienda.
Giulietta Bergamaschi, partner e socio fondatore – STUDIO LEGALE LEXELLENT
10.50 Diversità di genere: La Diversity c’è, ma dobbiamo favorire l’ inclusion.
Assistiamo, ancora oggi, a un grande spreco di risorse del femminile. Gli indicatori di felicità includono una vera parità.
Piccole idee per un mondo migliore per tutti.
Rosanna Gallo, amministratrice unica – EU-TRÒPIA
11.15 Coffee break
11.45 La diversità come motore di innovazione
La natura innova e trova soluzioni a problemi inaspettati proprio attraverso la diversità. È sempre stato così. Oggi, che oltre un miliardo di donne stanno entrando nel mondo del lavoro, abbiamo una “massa critica” di diversità a disposizione e possiamo scegliere se schiacciarla in modelli che non la prevedono o far evolvere le nostre organizzazioni e cogliere tutto il meglio di questa evoluzione.
Le aziende che sapranno cambiare punto di vista e abbracciare un nuovo paradigma culturale, umano e organizzativo, avranno più risorse a disposizione: più talento, più competenze, meno costi.
Riccarda Zezza, ceo – MAAM, MATERNITY AS A MASTER
12.10 Equilibrio generazionale, una sfida possibile? Come valorizzare il know how professionale dei Senior Talent e la capacità innovativa delle nuove generazioni?
In IBM il diversity manager si occupa del disegno della strategia per la valorizzazione delle differenze di genere, etnia, abilità, generazioni e orientamento sessuale, nonché di iniziative per gestire al meglio l'integrazione tra vita privata e vita lavorativa. Nell’intervento ci si concentra sul racconto dei progetti e degli strumenti che possono essere funzionali a motivare le generazioni e a favorire una permeabilità di skill e competenze.
Doriana De Benedictis, hr diversity engagement partner – IBM ITALY
12.35 Diversity Management? A cominciare dai “non diversi”.
Con quali chiavi possiamo rivisitare la gestione della diversità? Con la consapevolezza, il coraggio, il contatto e la comunicazione.
Roberto Degli Esposti, managing partner, executive coach e docente – PERFORMANT BY SCOA
13.00 Pranzo
14.00 Politiche di valorizzazione delle donne al lavoro
Tavola rotonda:
- Sonia Anelli, trade marketing and omnichannel senior manager – SBD, PROCTER & GAMBLE
- Marina Fantini, senior marketing manager Italy & Iberia – LINKEDIN TALENT SOLUTIONS
- Carolina Pellegrini, consigliera di parità – REGIONE LOMBARDIA
- Luisa Pogliana, presidente – ASSOCIAZIONE DONNESENZAGUSCIO
- Patrizia Zambianchi, managing director & head of retail credit products – DEUTSCHE BANK
15.00 LGBT: valorizzare le identità di genere e di orientamento sessuale per il successo dell’impresa
Ogni giorno in Italia le persone gay e lesbiche vanno a lavorare. Ma le loro aziende spesso non lo sanno o ritengono l’orientamento affettivo-sessuale e l’identità di genere aspetti irrilevanti nella gestione delle persone. Dal 2016 tutte le imprese sono state chiamate dallo Stato italiano ad avviare una rivoluzione copernicana nella gestione del loro capitale umano: con la nuova Legge sulle Unioni Civili l’orientamento affettivo-sessuale è diventato rilevante nella società e sul posto di lavoro in quanto riconosciuto. E’ quindi essenziale continuare a lavorare per creare un dialogo con le aziende nella costruzione di una cultura e di luoghi in cui il successo di ciascuno sia fondato su talento e qualità delle prestazioni lavorative e non sulle caratteristiche personali. Ciò nella consapevolezza che questo, oltre ad essere un tema eticamente sensibile e un obbligo sancito oggi dalla legge, costituisce un’enorme opportunità per il business. Perché la possibilità di essere autentici e la libertà di esprimere al meglio le proprie potenzialità è strumento per ottenere il successo aziendale. Ciò soprattutto all’interno delle piccole e medie imprese che costituiscono circa l’80% del tessuto imprenditoriale italiano.
Confronto fra Igor Suran, Executive director – PARKS-LIBERI E UGUALI e Camilla Buttà, business development manager – VECTOR
15.30 Chi è diverso da chi?
La tendenza attuale nelle aziende è di approcciare le diversità una alla volta e questo produce una inclusione “parziale”, una esclusione delle diversità “non visibili” ed un indebolimento della spinta verso una cultura inclusiva. È possibile creare processi di sensibilizzazione a tutto tondo, senza per questo sottovalutare le specificità di ciascuna differenza, che richiede approcci dedicati. L’incontro con ogni singola diversità porta con sé convinzioni, emozioni e sentimenti molto differenti, che vanno compresi e accolti, per poter abbracciare una successiva inclusione.
Sembra che lo sguardo sul mondo, quando si parla di Diversity, sia sempre della maggioranza verso la minoranza, del “normale” verso il “meno normale”, mentre un approccio che consenta la compresenza del vissuto di entrambe le parti, che si incontrano con le loro diversità, potrebbe essere un utile punto di inizio per creare una solida e concreta cultura dell’inclusione nelle organizzazioni.
Rita Muci, owner and partner - BEFORE
15.55 La multiculturalità in azienda: superare lo stereotipo, a vantaggio di tutti
Per valorizzare la diversità etnico-religiosa, culturale e di provenienza geografica serve un’organizzazione che la consideri come fonte di vantaggio per l’impresa stessa e le persone tutte. Gli stereotipi ci sono e vanno abbattuti; ma servono politiche attente. Riconoscere le competenze professionali dei lavoratori migranti, creare le condizioni affinché tutti possano sviluppare il proprio potenziale: sono passi necessari e da compiere subito.
Confronto fra Luis Lageder, presidente – ANOLF LOMBARDIA e Serena Apicella, hr director – PERONI
16.20 Collocamento obbligatorio: dall’obbligo di legge all’opportunità
Quali sono gli aspetti chiave che le aziende devono riconoscere e gestire nell’ottemperare gli obblighi di legge in materia di collocamento disabili? Quali aiuti possono ottenere dall’esterno? Come costruire un processo funzionale a partire dalla fase di recruitment e selezione fino ad arrivare alla gestione dei lavoratori e dei loro gruppi di lavoro?
Integrando aspetti normativi, informazioni sulle opportunità esistenti, pratiche aziendali e riflessioni di natura psicosociale, l’intervento intende mettere luce sugli elementi di opportunità esistenti nella legge 68/99.
Simone Scerri, psicologo sociale e collaboratore – CENTRO STUDI E RICERCHE DI PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO
16.45 Chiusura dei lavori