Este - DIRIGENTI DISPERATE: SUCCESSO O VITA PRIVATA? - Milano 2011

DIRIGENTI DISPERATE: SUCCESSO O VITA PRIVATA? - Milano 2011

10 Mar 2011 17:30 – 20:00
Sede: Halldis Gallery - Spazio Blend Tower, Piazza IV Novembre, 7, Milano, Lombardia, Italia
Regione: Lombardia

Partecipa all'incontro

Presentazione del libro "Dirigenti Disperate" di Chiara Lupi

 

 

Introduzione

IL PROGETTO

Un evento per parlare di donne, di lavoro, di valorizzazione del talento femminile con Chiara Lupi, autrice del libro Dirigenti Disperate, Alessandra Rizzi, Hr Director di Randstad Italia e Monica Tiozzo, autrice di Come sopravvivere alla propria azienda e Presidente di Nomination.

 

IL TEMA

Possiamo noi donne aspirare a goderci i successi professionali e avere una vita privata serena ed equilibrata? Il dilemma ha scatenato l’attenzione dei media l’indomani della consegna degli Oscar. La preziosa statuetta è stata vinta nel 2010 da Sandra Bullock che, nella stessa settimana in cui ha ricevuto l’ambito riconoscimento ha subito l’umiliazione del tradimento del marito. Oltretutto aspettava un figlio da lui. Troppo, anche per una maga del multitasking. E i media si sono scatenati. Meglio il successo sul lavoro o la vita privata? Pare che la dorata statuetta, oltre a far guadagnare montagne di dollari, faccia vivere più a lungo. Mediamente quattro anni in più. Certamente il denaro serve, se non altro per pagare le salatissime parcelle degli avvocati. Ma con la felicità, come la mettiamo?
Insieme con i media si sono scatenati i ricercatori che, udite udite, ci dicono che il successo economico e professionale nella vita è superficiale, mentre la felicità scaturisce dai rapporti interpersonali. Lo sanno bene i mariti fedifraghi, che di rapporti interpersonali non se ne lasciano sfuggire nemmeno uno!

In sintesi, il messaggio è il seguente: donne, volete il successo? Bene, sappiate che c’è un prezzo da pagare. Perché è socialmente accettato che un uomo sia totalmente concentrato nella costruzione del proprio percorso professionale mentre una donna è una scellerata se fa sempre tardi. (Tra parentesi, la bella Sandra è riuscita anche a rimanere incinta, segno che a casa ci arrivava, e per tempo anche! Che quando si hanno superato i quaranta per fare un figlio non basta guardarsi negli occhi come a venti. Gli ormoni, si sa, lavorano più lentamente).

Oggi con la paventata flessibilità si cerca di avere tutto, successo e famiglia.

Ma il dilemma resta. Anche perché se l’uomo costruisce la propria identità con il successo professionale la donna sa trovare uguali gratificazioni nella dimensione familiare. Motivo per cui le donne hanno reagito meglio di fronte alla crisi. L’uomo che rimane senza lavoro ha bisogno di uno spazio in cui ritrovarsi, ha bisogno di una scrivania. A una donna basta stendere il bucato e avere il tempo per preparare una merenda ai figli per sentirsi in pace con se stessa. Ecco perché di fronte ai sensi di colpa, ai servizi assolutamente inadeguati perché modellati su un’organizzazione familiare e del lavoro totalmente superata si verifica il famoso fenomeno del ‘triangolo delle bermude’: le donne, alla nascita del primo figlio, spariscono dal mondo del lavoro. Per riappropriarsi, se se lo possono permettere, di quella dimensione casalingo-affettiva che le gratifica, e le fa sentire appagate. Stanche di correre per arrivare sempre in ritardo ovunque fanno un passo indietro. Senza sapere che poi correranno ancora di più, per fare da taxi a ragazzini che nelle nostre città passano dal corso di judo alla lezione d’inglese allo joga, che dopo tutte queste attività si dovranno pure rilassare.... Saranno ancora più stressate, ma a trent’anni non lo possono sapere. E nessuno glielo dice, perché tutto sommato alla nostra organizzazione famigliare e alle nostre istituzioni le mamme fanno tanto comodo…Non costano niente e lo stato può continuare a (non) occuparsi d’altro.

Ma noi sappiamo che realizzarci nella professione e mantenere in equilibrio il nostro privato, si può. Certo, bisogna avere obiettivi chiari, essere disposte a delegare tutte quelle attività legate alla sfera domestica che molto hanno a che fare con la costruzione della nostra identità. Infine imparare, anche in famiglia, a leggere i segnali deboli. Perché chi ci sta vicino ha bisogno di noi e dobbiamo cercare di evitare certi spiacevoli ‘imprevisti’. Che se capitano a una bellissima Sandra Bullock, figuriamoci a noi che facciamo i salti mortali per andare dal parrucchiere cosa può capitare…

 

SPONSOR

Randstad

 

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10 Mar 2011 17:30 – 20:00
Sede: Halldis Gallery - Spazio Blend Tower, Piazza IV Novembre, 7, Milano, Lombardia, Italia
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