Introduzione
IL PROGETTO
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Mercoledì 17 aprile si è tenuta a Bologna la quarta tappa del 2013 di “Risorse Umane e non Umane – Le aziende rinascono dalle persone”, il ciclo di convegni organizzato dalla casa editrice ESTE e dalla rivista Persone&Conoscenze.
I lavori si sono svolti dalle 9.30 alle 16.30 e hanno coinvolto 8 relatori provenienti da altrettante aziende del territorio emiliano e romagnolo e 4 rappresentanti delle aziende sponsor Bridge Partners, Intoo, Page Personnel e Talentia Software.
Nel corso della mattinata Direttori del Personale e Responsabili di funzione provenienti da aziende della regione hanno raccontato, attraversi la modalità narrativa dei “colloqui”, come creano valore per le loro aziende a partire da una gestione efficace del personale. Una gestione in grado di contribuire alla rinascita delle nostre aziende e all’avvio di un nuovo cammino all’insegna della crescita e della competitività.
Le aziende coinvolte, di dimensione medio-grandi, provenivano dai più svariati settori (bancario, servizi, trasporti, meccanico e manifatturiero, alimentare): lo scopo del Convegno era infatti quello di ricostruire un’istantanea della geografia imprenditoriale della regione e dare voce ai differenti attori dell’economia dell’Emilia Romagna.
IL TEMA
Stare con le mani in mano non giova a nessuno. Vogliamo, dobbiamo, tornare al lavoro. Conviene coltivare la fiducia, credere nel nostro spirito imprenditoriale. Abbiamo il diritto di chiedere sostegno alle istituzioni. Ma intanto, vale la pena di lavorare. Possiamo fare leva sulla convinzione che nei tempi difficili emerge chi è più capace.
Possiamo giovarci delle reti di relazioni di coloro che come noi coltivano atteggiamenti costruttivi.
Così si conservano i posti di lavoro e se ne creano di nuovi. Così si rinsaldano i rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, all'insegna di un comune senso di responsabilità, nel segno di un comune rispetto per se stessi e per gli altri.
SPONSOR
Programma
8.45 Accredito partecipanti
9.25 Benvenuto e apertura lavori
Colloqui a cura di Francesco Varanini, Direttore di Persone&Conoscenze e Responsabile scientifico del progetto Risorse umane e non umane e di Chiara Lupi, Direttore editoriale – ESTE
9.35 Parlare al cuore delle persone
Aurelio Luglio, Direttore Sviluppo Persone e Organizzazione – AEROPORTO DI BOLOGNA
Immaginate una situazione nella quale le persone lavorano mantenendo le distanze dal proprio ruolo, in maniera asettica, senza coinvolgimento, guardando unicamente al proprio interesse. Una situazione molto pericolosa per l’organizzazione che difficilmente può crescere in un contesto dominato da forti individualismi. Cosa fare? Attraverso un ‘social training event’ l’azienda ha coinvolto i dipendenti in una raccolta fondi per la lotta alla leucemia. Una giornata nel corso della quale le persone si sono spese in prima persona per raggiungere un obiettivo comune. E i risultati sono stati straordinari. Come leggere questo evento? Evidentemente, lavorare con valori condivisi, fa sì che si riesca a infondere nel proprio lavoro quella passione che consente di raggiungere obiettivi ambiziosi. Per questo è importante far emergere non tanto le competenze, che vengono comunque costantemente aggiornate, ma l’interpretazione del ruolo di ognuno. Il lavoro è un’espressione fondamentale dell’individuo, ma deve essere fatto con attenzione e amore. Ecco perché quando si parla alle persone, bisogna rivolgersi al loro cuore.
10.00 Valorizzare in tempo di crisi: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.”
Fabiana Rizzi, Manager - PAGE ASSESSMENT
Questo proverbio giapponese ben sintetizza la logica con cui in questo difficile periodo sia possibile investire in progetti di valorizzazione e sviluppo delle persone nelle aziende. Questo diventa fondamentale per non perdere il valore e la ricchezza di queste risorse e per dare, anche in un contesto di difficoltà, segnali di attenzione, ascolto e motivazione.Non essendo sempre possibile investire direttamente su tutta la popolazione aziendale, l’obiettivo di questi interventi è supportare le funzioni HR delle aziende e gli imprenditori stessi, fornendo gli strumenti affinchè essi possano agire in autonomia all’interno del contesto aziendale.
10.25 L’impegno del responsabile del personale per fare accadere le cose
Cesare Cucci, Head Central Direction Hr - CARIPARMA GROUP
Come si combina la riduzione dei costi con la motivazione delle persone? Quali le sfide per un direttore del personale che imposti un piano strategico pluriennale? Innanzitutto è fondamentale rendere trasparenti le strategie, creare un patto tra le persone, aprire dei cantieri progettuali per condividere comunicazione e conoscenza. E impegnarsi in prima persona per fare accadere le cose. In un contesto che ha visto modificare i suoi assetti negli ultimi anni, diventa indispensabile poter contare sul supporto di un piano formativo e sulla comunicazione. Anche sfruttando le potenzialità degli strumenti social.
10.50 Rinascita: le persone come protagoniste e artefici del rinnovamento
Alessandra Colonna, Managing Partner - BRIDGE PARTNERS
Diceva Martin Luther King “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla”. La determinazione verso un obiettivo preciso, la passione coraggiosa che ci anima e che contagia gli altri, l’agire responsabile e consapevole sono i passi che portano l’uomo e le organizzazioni verso una meta ancora più grande: la rinascita.
11.15 Pausa caffè
11.45 Dimenticare l’agenda, fare un giro in produzione/ magazzino spedizioni/ ufficio amministrazione
Michele Conchetto, Group Hr Director - FAAC
Gli impegni quotidiani, l’agenda fitta portano il responsabile delle risorse umane lontano dalle persone. E questo è rischioso perché chi gestisce le risorse umane è chiamato a curare le relazioni in prima persona ( i collaboratori si aspettano anche questo da chi opera nelle risorse umane). Per questo, a volte, ‘fare un giro’ nei reparti produttivi / uffici può essere molto utile, anche per non perdere il contatto con la realtà. E poi per creare coinvolgimento, aumentare la motivazione, fornire informazioni su quello che sta succedendo in azienda e contribuire a creare quel senso d’azienda indispensabili per far si che un’azienda si muova con successo nel mercato.
12.10 Rigenerare le persone in un’ottica di employability
Cetti Galante, Amministratore delegato - INTOO
Dietro la parola inglese ‘employability’ sta un’esigenza chiara, di grande attualità. Anche le persone di cui -a causa di situazioni di ristrutturazione aziendale e di andamenti di mercato- siamo costretti a favorire l’uscita, sono ricche di valore, portatrici di conoscenze. L’uscita può essere resa meno pesante e difficile se la persona è adeguatamente accompagnata nel vivere il momento di passaggio verso una nuova collocazione sul mercato del lavoro. Si può intervenire nel momento in cui la persona esce dalla nostra azienda. Ma più efficacemente ci si può preparare in anticipo, facendo opera di prevenzione, segmentando la popolazione dei dipendenti, lavorando sulle diverse professionalità, rafforzando in modo mirato le skills deboli e favorendo una migliore conoscenza del mercato del lavoro esterno e soprattutto lavorando sulla employability interna.
12.35 Chi sa far meglio un mestiere della persona che lo fa?
Giordano Curti, Hr & Organization Director - CIR FOOD
La base di una relazione di successo sta nella partecipazione: le persone, per sentirsi parte di un progetto comune devono essere informate e comprendere il valore aggiunto del loro contributo. Nella nostra organizzazione promuoviamo due linee guida fondamentali: la condivisione del linguaggio aziendale e il coinvolgimento diffuso. Il socio lavoratore è parte attiva dell’impresa e coopera per il raggiungimento del risultato finale. Per prevenire situazioni di conflittualità è importante favorire un meccanismo di comunicazione trasparente ed aperta, l’ascolto deve essere veramente attivo, anche per cogliere e valorizzare possibili innovazioni che possono arrivare dal basso. Oltre ad un approccio ‘top down’, non sempre ed immediatamente efficace, la generazione di valore passa attraverso la consapevolezza del ruolo delle persone che con le loro capacità e competenze specifiche contribuiscono in maniera collaborativa al miglioramento dei processi.
13.00 Puntare sulle persone col supporto della tecnologia, paga
Enzo De Palma, Business Development Director - TALENTIA SOFTWARE
Quale il comune denominatore delle aziende che funzionano? Potremmo dire la politica di valorizzazione delle persone.
Tutte le organizzazioni dove la gestione delle risorse umane poggia su un impianto culturale solido, dove le persone sono al centro di piani di sviluppo concreti e dove gli investimenti sulle conoscenze e competenze sono mirati hanno risultati migliori. La politica di crescita delle risorse deve essere accompagnata dallo sviluppo di una piattaforma tecnologica in grado di supportare i piani di sviluppo. Con un’avvertenza: la tecnologia non va considerata unicamente un generico strumento di supporto ma rappresenta un elemento che dà sicurezza alle persone, attraverso la condivisione e la certificazione dei processi e delle informazioni, e le accompagna nel raggiungimento dei loro obiettivi.
13.25 Pranzo a buffet
14.45 Back to basics
Gianluigi Vignoli, Direzione Risorse Umane e Organizzazione – CONSERVE ITALIA soc.coop. (Cirio, Yoga, Valfrutta, De Rica)
Stiamo riscoprendo la necessità di ritornare ai fondamentali dell’azienda, all’essenza delle cose, come la riscoperta di dignità, orgoglio, partecipazione e impegno. La nostra epoca impone un cambiamento culturale volto a mettere in discussione comportamenti cristallizzati. Si avverte sempre più la necessità di mettere le persone nella condizione di portare valore all’organizzazione e, affinché questo avvenga, bisogna tornare anche ai fondamentali del rapporto uomo-lavoro-azienda e ai fondamentali del funzionamento dell’organizzazione. Chi si occupa di persone ha la grande responsabilità di far sentire le risorse parti essenziali del ‘progetto-azienda’ e linfa vitale di ogni percorso di innovazione.
15.10 Emilia un anno dopo: ripartiamo da qui
Lucia Landi, Responsabile Personale e Stefano Savini, Responsabile Direzione Personale e Organizzazione – CASSA DI RISPARMIO DI CENTO
Ci siamo lasciati lo scorso anno con riflessioni sull’emergenza indotte dalla tragica esperienza del sisma. Un evento che ha segnato tutti quanti ma che ha imposto, a ognuno nel proprio ambito, un percorso di rinascita.
Noi stiamo riorganizzando la nostra struttura, stiamo cercando di offrire nuove opportunità e, ogni percorso che si intraprende parte dalle persone. Questi concetti portano con sé implicito il tema del cambiamento: nuovi progetti, nuove procedure, nuovi modelli sono aspetti legati a nuove modalità di approccio che un’organizzazione deve poter mettere in campo. E il cambiamento impatta sull’organizzazione in modo significativo, indipendentemente dalle sue dimensioni. Per questo è fondamentale poter contare su persone che condividano un percorso, un progetto, un’idea.
15.35 L’azienda come un’orchestra: dal solista al gruppo
Guido Muratore, Responsabile Risorse Umane e Organizzazione – SCM GROUP
In molte occasioni si fa riferimento al rapporto tra l’organizzazione di un’azienda e quella di un’orchestra o di un gruppo musicale, la relazione tra le diverse componenti orchestrali come metafora delle relazioni aziendali viene spesso portata ad esempio.
Un conto è immaginare analogie, diverso è fare analisi che partono dal proprio vissuto. Chi si è diplomato al conservatorio e suona in un gruppo ha la possibilità di confrontare come si prepara un concerto e come ci si prepara per raggiungere un obiettivo aziendale, con particolare riferimento alla visione HR in termini di ruoli, mansioni, preparazione individuale e di team, gestione dei solisti e dei leader.
16.00 La differenza delle persone in una banca differente
Pasquale Del Buono, Responsabile Relazioni Sindacali e del Lavoro – FEDERAZIONE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO DELL’EMILIA
Partiamo dal claim scelto dall’istituto di credito: ‘La mia banca è differente’. Un’affermazione che si deve tradurre in fatti concreti. Perché è differente, ma soprattutto, in cosa si differenzia? Partiamo dalle persone: una gestione differente delle persone è un ottimo punto di partenza. Ma cosa significa? In concreto vuol dire impostare piani di formazione e remuneration policy in linea con le aspettative e le esigenze del gruppo, impostare piani di welfare aziendali e favorire in azienda uno scambio aperto e trasparente su questi temi.
16.25 Chiusura lavori