FABBRICA FUTURO - Torino 2014
- 10 Giu 2014 08:45 – 18:00
- Sede: Starhotel Majestic, Corso Vittorio Emanuele II 54, Torino, TO, Italia
- Regione: Piemonte
Idee e strumenti per l'impresa manifatturiera del domani
Introduzione
IL PROGETTO
Scarica il progetto in formato pdf
FabbricaFuturo è un progetto di comunicazione multicanale rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero, di qualsiasi settore, che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare i casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per, come recita il sottotitolo del progetto, l’azienda manifatturiera di domani.
FabbricaFuturo vuole aggregare, con una partecipazione attiva, accademici, manager di azienda, imprenditori, consulenti e rappresentanti del mondo dell’offerta per il mercato manifatturiero.
Il progetto è supportato da articoli di approfondimento della rivista Sistemi&Impresa, da un sito web dedicato, da convegni e seminari a pagamento di approfondimento.
Il progetto 2014 gravita attorno a tre grandi convegni in programma a Bologna il 19 marzo, a Torino il 10 giugno e a Verona il 22 ottobre.
Il convegno di Bologna ha durata di una giornata, dalle 9.00 alle 18.00 con una sessione plenaria la mattina e il primo pomeriggio e sessioni parallele nella seconda metà del pomeriggio organizzate per tematiche di settore (fashion, food, macchine utensili e packaging, automotive, farmaceutico, ecc.).
Il programma prevede una serie di relazioni singole con tavole rotonde di dibattito e approfondimento.
IL TEMA
Ogni Convegno ospita contributi di manager e imprenditori che rappresentano aziende manifatturiere di “eccellenza”, contributi di accademici (in prevalenza appartenenti al comitato scientifico di Fabbrica Futuro) e contributi di rappresentanti di aziende che offrono prodotti, servizi, soluzioni e consulenza per il mercato manifatturiero.
I temi trattati vengono declinati non solo per la generica “impresa manifatturiera” italiana ma sono anche approfonditi per specifici settori di attività.
SPONSOR
ESPOSITORE
Programma
8.45 Apertura accredito partecipanti
9.15 Benvenuto e apertura lavori
SESSIONE PLENARIA MATTUTINA – Moderano Chiara Lupi - ESTE e Luca Papperini - Sistemi&Impresa
9.20 I trend innovativi per il manufacturing del futuro
La globalizzazione dei mercati, l’aumento del livello competitivo da parte delle economie emergenti, la sempre maggiore scarsità di risorse naturali, l’aumento dei prezzi delle commodity e dell’energia unita ad una difficoltà di reperire risorse umane preparate stanno mettendo sempre più sotto pressione il manifatturiero italiano ed europeo. Le tecnologie emergenti sono forse l’unica opportunità, insieme ad un ripensamento dei propri modelli di business, per mantenere la necessaria competitività sui mercati internazionali. In quest’ottica, scopo dell’intervento è di analizzare i principali trend nel settore del manifatturiero e di comprendere la loro evoluzione per coglierne i possibili benefici.
Marco Taisch, professore di sistemi di produzione avanzati – POLITECNICO DI MILANO
9.45 ILM, evoluzione naturale del PLM
L’utilizzo sempre più diffuso in azienda di smartphone e tablet e l’esigenza di poter estendere a tutti l’accesso a dati e processi, non solo legati ai dati tecnici di prodotto gestiti nei sistemi PLM, apre la strada ad una nuova famiglia di applicazioni aziendali: ILM Information Lifecycle Management. Una estensione delle funzionalità PLM a tutti i dati aziendali mediante una tecnologia in grado di integrare sistemi aziendali e processi diversi e di proporre una unica interfaccia fruibile da qualsiasi dispositivo. Unified collaboration e communication!
Dario Marzoni, vp sales & marketing – PARALLAKSIS
10.10 Il prodotto del futuro. Progettare con successo nuovi prodotti in un mondo che cambia
Lo scenario industriale è drasticamente cambiato negli ultimi anni. Non basta saper progettare e realizzare buoni prodotti, ma occorre farlo prima e meglio degli altri, peraltro in modo più estensivo e olistico di quanto mai fatto fino ad ora. La buona notizia è che oggi – dopo alcuni decenni di evoluzione – esistono metodi, strumenti e tecniche che le imprese possono utilizzare – quasi da scaffale – per realizzare questi prodotti del futuro. La presentazione, anche partendo dai risultati dell’Osservatorio GeCo – propone un’originale riflessione a riguardo.
Sergio Terzi, professore e ricercatore – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO - DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA
10.35 Future Value Chain: l’esperienza di un system integrator globale
Le industrie manifatturiere sono tradizionalmente lente nell’adottare le tecnologie digitali, in quanto ritengono vi siano meno opportunità ed esigenze rispetto ad altri settori. In realtà i social media, la mobility e gli analytics stanno rapidamente trasformando il panorama economico e competitivo, permettendo alle aziende che hanno un adeguato grado di “maturità digitale” di ridurre i costi e di raggiungere una posizione di eccellenza. Verranno presentati i risultati di una serie di recenti ricerche condotte sull’argomento da Capgemini anche in collaborazione con l’MIT Sloan School of Management.
Cesare Testore, partnershipsmanager – CAPGEMINI
11.00 Coffee break
11.30 Verso la digital Factory
L’integrazione tra tecnologie di Prototipazione Digitale e BIM consente di anticipare problematiche un tempo costose, come revamping di linee di produzione, interferenze e manutenzione o di simulare la costruzione dello stabilimento in 4D. Una visione basata sulla creazione di un modello digitale della fabbrica, a partire da tecniche tradizionali 2D integrate con tecnologia 3D.
Matteo Arcidiaco, territory sales executive – AUTODESK
11.40 Le “Fabbriche del Futuro” in Horizon 2020
‘Fabbriche del futuro’ è un’iniziativa dell’Unione europea per sostenere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nelle tecnologie di produzione. L’obiettivo generale del partenariato pubblico-privato è promuovere una industria manifatturiera più forte e sostenibile in Europa tramite bandi di ricerca annuali su progetti di collaborazione pre-competitivi. Dal lancio dei primi bandi di ricerca nel 2010, 151 progetti sono stati finanziati con la partecipazione di oltre 1.000 organizzazioni provenienti da tutta Europa. ‘Fabbriche del futuro’ è supportata da un contributo pubblico di 1.150 M€ tramite Horizon 2020, il programma di ricerca dell’Unione europea. Factories of the Future Research Association (Effra) è il rappresentante della parte privata del partenariato con il compito di sviluppare le linee strategiche e promuovere la collaborazione e i progetti delle “fabbriche del futuro ‘.
Maurizio Gattiglio, executive vice president, strategic business development – PRIMA INDUSTRIE e chairman – EFFRA
12.05 To Cloud or not to Cloud? Is that the question?
Non vi è alcun dubbio che la tecnologia costituisca un elemento indispensabile nella conduzione del business di qualsiasi azienda ma soprattutto delle aziende che operano in ambito manifatturiero. L’industria manifatturiera sta, infatti, attraversando un periodo di profondo cambiamento. Ma solo attuando un cambiamento del proprio modello di business, le aziende saranno in grado di operare alla velocità richiesta del mercato e ‘ripensarsi’ per soddisfare i clienti. E’ necessario rompere gli schemi organizzativi tradizionali per creare un ambiente di lavoro collaborativo e decisionale, gestire in modo nuovo processi di business strutturati e destrutturati, fare leva sulle tecnologie moderne per passare dal business tradizionale al business in tempo reale e dalla seconda alla terza generazione IT (basata su cloud, mobile, social e Big Data).
Fabio Della Lena, principal solutions designer – INFOR
12.30 Smart Factory, il futuro nel manifatturiero – La fabbrica intelligente come nuovo scenario
Sempre più aziende italiane guardano alla fabbrica intelligente come a un nuovo modello di impresa orientato a migliorare efficienza e produttività. Le aziende si dimostrano sempre più propense ad investire in soluzioni tecnologiche affidabili ed intelligenti, finalizzate a garantire efficienza, flessibilità e risparmi consistenti: il tutto a vantaggio della competitività. Convergenza tra automazione e IT, nuove tecnologie integrate e interconnesse possono rappresentare la chiave di volta per una gestione de processi e dei flussi aziendali, snella, efficiente ed ottimizzata.
Sauro Lamberti, amministratore delegato – NUOVAMACUT e Simone Tarlarini, responsabile commerciale area nord ovest – TEAMSYSTEM
12.55 Da prodotto a soluzione: paradossi, dilemmi e opportunità del service engineering
Per le odierne realtà manifatturiere, la sola fornitura di prodotti tradizionali non è più sufficiente a creare una base competitiva efficace e sostenibile per diventare – e rimanere – un’azienda di successo. Per raggiungere quest’ultimo obiettivo è necessario formulare un’offerta di “sistemi prodotto-servizio” la cui concezione, ingegnerizzazione e analisi economica si discosta in maniera rilevante dalla progettazione del solo prodotto. In questo contesto, la presentazione mira a rispondere alla seguente domanda: Quali sono le metodologie ad oggi esistenti che permettono di progettare in modo strutturato un servizio nello stesso modo in cui si progetta un prodotto/bene?
Giuditta Pezzotta e Roberto Pinto – CELS research group on industrial engineering, logistics and service operations – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO
13.20 La gestione del know-how nella fabbrica intelligente
Il know how può essere definito come l’insieme delle intelligenze umane e dei saperi e rappresenta il capitale immateriale dell’azienda. Gestire tale capitale significa creare un sistema che evolve con l’azienda e che risponde ai continui cambiamenti richiesti dal mercato attuale. Per questo l’inserimento di sistemi informativi può diventare un boomerang se non si considerano i fattori umani ed organizzativi su cui si opera generando una necessaria integrazione; si rischia di irrigidire il sistema azienda.
In questo scenario diventa fondamentale il know how inteso anche come Saper Essere e cioè la capacità di comprendere il contesto in cui si opera; significa individuare i talenti e gestirne le competenze per sviluppare la capacità di generare nuovi saperi. Solo in questo modo un’azienda intelligente è in grado di spingere l’innovazione.
Alberto Bertagnolio, direttore operativo – CHIORINO
13.45 Pranzo a buffet
14.45 – 18.00 SESSIONI PARALLELE POMERIDIANE
FASHION
Innovare razionalizzando un sito produttivo: la rinascita del Lanificio Botto
Il lanificio Botto rappresenta una storica realtà del territorio biellese. Per rimanere competitivi però era necessario un deciso intervento di ottimizzazione degli impianti e di razionalizzazione degli assetti produttivi. Un management rinnovato ha saputo dare la spinta giusta a una realtà che rischiava di non essere in grado di cogliere le sfide dei mercati. Oggi l’azienda, con quasi 150 dipendenti, ha saputo riconquistarsi la fiducia degli investitori e del mercato. Una storia che combina il coraggio di manager responsabili e la volontà di salvaguardare il nostro made in Italy.
Emilio Garavaglia, chief operations officer – LANIFICIO BOTTO
Nuovi casi d’uso per implementare la tecnologia RFID nel tessile e fashion retail: da strumento di riduzione dei costi a leva per lo sviluppo del business nel settore moda
L’utilizzo della tecnologia RFID e dell’internet degli oggetti si sta rapidamente diffondendo in diversi settori e in particolare nel retail. Tuttavia, i casi d’uso e modelli di business per le implementazioni RFID sono in rapida evoluzione e si spostano da soluzioni di riduzione dei costi verso applicazioni volte ad aumentare il fatturato e l’esperienza di acquisto del cliente. Anche i modelli di supply chain stanno cambiando, dal momento che i rivenditori tradizionali stanno sfruttando i dati RFID per abilitare nuovi modelli presi a prestito da negozi online.
Antonio Rizzi, professore ordinario di logistica e supply chain management al dipartimento di ingegneria industriale – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA
Case history Liabel spa: come coniugare la progettazione e l’innovazione prodotto. L’integrazione dei processi pdm/plm con il tablet
Liabel spa è una realtà biellese con più di 160 anni di storia , che occupa un centinaio di dipendenti in Italia ed oggi rappresenta attraverso il suo brand la vera leadership nel settore dell’intimo per famiglia. Il management è stato chiamato 3 anni fa a razionalizzare ed individuare le soluzioni economiche ed innovative per coniugare la forte spinta di cambiamento richiesta dai nuovi consumatori , con l’utilizzo dei nuovi strumenti informatici . Con l’introduzione del PDM/PLM e tablet Liabel è riuscita ad associare ed integrare due importanti processi produttivi e commerciali: la pianificazione delle evoluzioni tecniche e stilistiche con la gestione , il controllo dei costi delle collezioni e la presentazione alla clientela . Ciò rappresenta un vero mutamento ed associa in maniera del tutto naturale il prodotto fisico al catalogo digitale.
Stefano Zumaglini, direttore R&D – LIABEL
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AUTOMOTIVE
Gestione della commessa: integrare i dati di prodotto con costi, risorse ed attività
L’esigenza di controllare e gestire commesse nel settore automotive richiede un attenta valutazione dei costi e delle risorse da impiegare. Il modulo Engineering Portal di Collaboration Desktop consente di fondere le due tematiche : project management e gestione semplice di dati e processi. Un connubio vincente che vede in Collaboration Desktop il primo framework collaborativo per l’ILM, in grado di fornire una reale piattaforma per l’unified communication.a Fabio Basconi, sales manager – PARALLAKSIS
Il Settore Manufatturiero aumenta la Customer Proximity grazie ad un miglioramento dei Servizi e Soluzioni Aftersales
Le industrie manifatturiere si concentrano sempre più su fornire servizi ad alto valore aggiunto nell’aftersales e nella gestione dei maintenance services. Per questo l’esigenza di definire processi integrati di filiera a copertura dei diversi scenari di business è sempre più sentita e aumenta l’interesse su soluzioni estese e verticali che aiutino le aziende a migliorare il servizio al cliente, a governare il processo integrato riducendone i costi e ad intercettare le esigenze del cliente attraverso la Customer proximity che queste soluzioni abilitano.
Alberto Carnevali, industry manager automotive – CAPGEMINI
I concetti di System Engineering applicati all’Automotive
Il cambio delle norme che regolano la commercializzazione delle vetture nel mondo richiede ai produttori di automobili di dimezzare le emissioni e i consumi entro il 2025. I progettisti devono, quindi, analizzare le diverse opzioni a loro disposizione per riuscire a soddisfare questi requisiti così stringenti, producendo vetture sempre più innovative e con una complessità senza precedenti., Leggerezza, propulsori alternativi ed ottimizzazione dell’energia stanno cambiando il modo di concepire le vetture, che stanno diventando sistemi complessi, che combinano meccanica, elettronica e software. I costruttori impiegano sempre più elettronica e software anche per raggiungere maggiori livelli di sicurezza attiva e passiva e per dare ai consumatori un nuovo livello di mobilità, sempre più connessa al mondo. Tutto questo si integra con la globalizzazione dei mercati e la crescita tumultuosa nei paesi del BRIC. Le vetture, quindi, devono essere, sempre di più, concepite a livello di sistema, e per farlo, occorrono strumenti e metodi innovativi che vanno a costituire il nuovo paradigma della progettazione: il System Engineering.
Beppe Grimaldi, technical manager – SIEMENS PLM SOFTWARE
Nuove sfide tecnologiche ed evoluzione di contesto nel settore aeronautico
Salvatore Grimaldi, technology planning & roadmapping - ALENIA AERMACCHI
Pianificazione e controllo produttivo in un contesto in continua evoluzione
L’ambiente nel quale le aziende o i sistemi produttivi si trovano ad operare è fortemente vincolato da fattori esterni, altri sottosistemi aziendali e da strategie aziendali in continua evoluzione. Alyante Enterprise è la soluzione ERP che si “adatta” alle metodologie ed alle caratterizzazioni della produzione aziendale, indipendentemente dal suo contesto.
Michelangelo Ingrassia, responsabile soluzioni aziendali hub nord ovest – TEAMSYSTEM
Metodologie per l’innovazione in ambito industriale: un esempio di progettazione di soluzioni eco-sostenibili
Le sfide che oggi i progettisti si trovano a fronteggiare riguardano una moltitudine di aspetti: l’approccio alle nuove soluzioni non può più limitarsi all’ambito puramente tecnologico e di costi, come avveniva fino a qualche decennio fa, ma la prospettiva deve allargarsi e abbracciare le tematiche del consumo energetico e della sostenibilità, in termini di risorse che queste mettono in gioco. Per tale motivo non è più possibile lavorare sullo sviluppo del singolo dettaglio, ma la soluzione deve riguardare il sistema nel suo complesso, per poter effettuare un bilancio globale di tutte le componenti. Nel lavoro presentato si mostra un esempio di applicazione di tale metodologia, utilizzata all’interno del progetto Europeo EMC2 – Factory.
Valeria Serpi, global solutions development – COMAU
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FOOD
Come le tecnologie più avanzate possono aiutare l’industria del food a superare le sfide immediate per lo sviluppo del prodotto, ottenendo un vantaggio competitivo
Che si tratti di attrezzature per la lavorazione, la produzione, l’imballaggio, l’ispezione, la manipolazione o il stoccaggio, la scelta del fornitore e del macchinario impatta direttamente sui margini aziendali e sull’efficienza e la commercializzazione del prodotto. In un mercato sempre più competitivo la prototipazione digitale può fare la differenza non solo in ingegneria, ma durante tutto l’intero processo di creazione dei prodotti, dalla loro progettazione ed ingegnerizzazione, fino alla produzione ed alla vendita. Un approccio globale alla gestione dei dati consente inoltre a persone di reparti diversi di collaborare su un unico modello di prodotto digitale, pur mantenendo il livello appropriato di controllo e gestione del cambiamento.
Flavio Di Canzano, application consultant MFG – TECH DATA ITALIA
Processi di produzione avanzati e competenze uniche: il successo di As do Mar passa da qui
Il successo delle imprese passa anche per la capacità dell’imprenditore di valorizzare le competenze delle persone. Portare all’estero la produzione per contenere i costi può essere una via semplice, ma che rischia di impoverirci tutti. As do Mar può contare su imprenditore che ha saputo costruire un patto di fiducia con le persone e ha fatto rinascere il polo ittico di Olbia. In questo territorio c’erano competenze uniche per la lavorazione del pesce e questa unicità ha decretato il successo dell’azienda. Una produzione che fa leva su processi altamente innovativi che poggiano su processi di lavorazione avanzatissimi ha posto l’azienda ai primi posti tra i produttori di conserve ittiche.
Vito Gulli, presidente – GENERALE CONSERVE
La futura catena del valore per i prodotti alimentari di largo consumo: la sfida digitale
Consumer Goods Forum e Capgemini hanno focalizzato le iniziative strategiche tre iniziative: Consumer Engagements Protocols, Next Generation Product Identification e Sustainable Packaging. Queste iniziative offrono, per le aziende del settore Alimentare di Largo consumo: importanti opportunità di differenziazione ed efficienze operative attraverso le tecnologie digitali e importanti sfide per i sistemi informativi tradizionali e per le operations di fabbrica. Comprendere queste tendenze e dotarsi di adeguate piattaforme tecnologiche flessibili permetterà alle aziende del settore più lungimiranti ed efficaci ad innovare in modo continuo propri prodotti e processi.
Massimo Ippoliti, industry manager consumer product and retail – CAPGEMINI
Tecnologia innovativa e design intelligente al servizio del business
Velocità e innovazione sono elementi determinanti nel settore aziende alimentare. Come trasformare la velocità in un vantaggio competitivo e raggiungere l’eccellenza operativa? Scopri i vantaggi che derivano dall’utilizzo di una suite di applicazioni sviluppate appositamente per il settore alimentare: visibilità in real time delle informazioni chiave, collaborazione interaziendale per rendere più efficienti i processi, controllo e tracciabilità prodotti; supporto nell’introduzionedi nuovi prodotti sul mercato.
Moreno Mozzi, sales consultant – INFOR
Progettazione avanzata delle macchine e degli impianti per l’industria alimentare
In un contesto critico come quello che stiamo vivendo, tutte le fasi produttive hanno l’obbligo di essere rivisitate al fine di ottenere, da ognuna di esse, un maggior valore aggiunto per aumentare la competitività aziendale. La fase progettuale, forse più di molte altre, deve essere in grado di fornire risposte innovative che oggigiorno rappresentano, per molte realtà, l’unica via di sopravvivenza. Alla luce di questa premessa, un nuovo approccio attraverso l’applicazione di tecniche innovative di progettazione, rappresenta un elemento di estremo interesse per le realtà imprenditoriali. Con questa presentazione si vuole fornire alcuni spunti di analisi e riflessione di come, una fase critica come quella della progettazione, oggigiorno possa essere supportata da nuove tecniche come la simulazione di processo e la simulazione ad eventi discreti per il perseguimento degli obiettivi precedentemente esposti. Nello specifico saranno presentati casi studio aziendali dove tali tecniche sono state implementate per garantire un valido supporto alla fase progettuale fornendo al progettista un’esperienza “virtuale” e al cliente la possibilità di poter “vedere” il funzionamento della macchina o dell’impianto prima che questo venga realizzato riducendo i tempi (e quindi i costi) della fasi sperimentali e prototipali in ogni modo indispensabili nello sviluppo di un nuovo prodotto.
Roberto Montanari, professore di impianti industriali al dipartimento di ingegneria industriale – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA
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PLM – Product Lifecycle Management
Dal PDM al PLM, architettura tradizionale e piattaforma Cloud, l’integrazione facilitata dalla nuova tecnologia
Dalla gestione del dato tecnico nel reparto engineering, alla gestione dell’intero ciclo di vita di un prodotto esteso a tutti i processi aziendali, esiste un punto dove i due processi si integrano. Un PDM ed un PLM, pur avendo scopi diversi, possono essere entrambi alimentati da informazioni relative ad articoli e distinte materiali che prendono vita in ufficio tecnico. Questi sistemi sono fondamentali per velocizzare la messa in produzione, agevolare le attività di ogni singolo reparto coinvolto nel processo e rendendo comunque possibile la condivisione delle informazioni tra di essi. Qual è allora la linea di confine tra PLM e il PDM? E’ possibile sfruttare il loro vantaggio competitivo contemporaneamente? Con la soluzione Autodesk questo è possibile grazie a Vault e l’innovativo PLM 360 basato su piattaforma Cloud che riduce drasticamente costi e tempi di implementazione.
Riccardo Ceccanti, sales manager – MAN AND MACHINE
Rilevanza e efficacia dell’impiego di architetture plm per la progettazione e la certificazione di velivoli leggeri
Lo sviluppo di elicotteri leggeri caratterizzati da soluzioni e tecnologie innovative e capaci di ottenere la certificazione di tipo necessaria per la loro produzione ed il loro impiego rappresenta una sfida formidabile per qualsiasi società e, in particolare, per una piccola impresa e per chi decide di entrare nel mercato aeronautico. Il processo di certificazione ha necessariamente caratteristiche rigorose e onerose per la sua complessità e, in specie, per una nuova impresa e per l’introduzione di tecnologie e soluzioni innovative.
L’uso di una soluzione basata su architettura PLM, in questo caso Collaboration Desktop, si è rilevato un importante vantaggio sia per la corretta gestione dei processi di progettazione e sviluppo, sia per ottenere dalle autorità certificative la approvazione dei metodi di sviluppo prodotto e la loro conformità alle regole di dimostrazione di conformità da adottare necessariamente.
Rosario F. Cimmino, chief operation officer e head of design oganization – K4A – KNOWLEDGE FOR AVIATION
Migliorare la progettazione riducendo gli sprechi: il concetto di Lean Product Development
Il mercato competitivo odierno pone le aziende in continua competizione e genera una costante spinta all’innovazione: non solo le aziende devono introdurre nuovi prodotti nel mercato capaci di attirare l’attenzione del pubblico, ma questo va fatto quanto più efficientemente possibile. In questo contesto la fase di sviluppo prodotto diventa cruciale. Ciò nonostante, la situazione delle aziende italiane non è sempre rassicurante in questa direzione. Da una serie di ricerche condotte dal Politecnico di Milano infatti, emergono gravi inefficienze e criticità che le imprese si trovano a dover affrontare giorno per giorno. Al fine di supportare le aziende in questa fase, esistono una serie di tecniche e strumenti -noti in letteratura con il nome di Lean Product Development- che sono già stati introdotti in una serie di casi industriali di successo. Durante la presentazione verrà illustrata quella che può essere definita una vera e propria filosofia, che si sta accreditando sempre di più nel contesto industriale, anche italiano. La sua peculiarità risiede nel fatto che pur basandosi su semplici regole e principi, apparentemente banali, è capace di rivoluzionare il paradigma industriale, fino ad oggi unico sovrano governante i processi di progettazione. Partendo dal principio cardine di tale teoria, cioè quello dell’eliminazione degli sprechi in progettazione, questo intervento guida il pubblico verso una concreta consapevolezza delle principali logiche alla base del Lean Product Development, mirando a stimolare una riflessione e discussione attiva tra il pubblico.
Monica Rossi, dottoranda – POLITECNICO DI MILANO, DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA GESTIONALE
Decisioni più efficaci per prodotti migliori
Ogni prodotto di successo è il frutto delle decisioni giuste: non solo le grandi milestone di progetto, ma le milioni di decisioni che le precedono. Chiunque è coinvolto nel processo di sviluppo prodotto, può prendere la decisione che farà la differenza. Potrebbe essere il progettista a Torino, il terzista a Monaco o il fornitore a Shanghai. La visione HD-PLM consiste nel fornire a tutti i soggetti coinvolti nel processo di sviluppo prodotto un accesso e un controllo più chiari alle informazioni, consentendogli di prendere decisioni migliori. Stiamo costruendo un ambiente cui le persone non cercano dati, ma vengono intrinsecamente messe a conoscenza delle informazioni necessarie grazie a un ambiente pervasivo, trasparente e integrato, in un formato che non richiede l’interpretazione dei dati, ma semplicemente il loro utilizzo in un contesto familiare allo scopo per il quale devono essere utilizzati. Fornendo informazioni in modo intelligente e integrato, esattamente nel momento giusto, nel giusto contesto, e con il giusto livello di dettaglio, HD-PLM aiuta a raggiungere un nuovo livello di produttività, a prendere decisioni più intelligenti e a realizzare prodotti di successo.
Gian Luca Sacco, marketing director south & central europe – SIEMENS PLM SOFTWARE
La value proposition di Nuovamacut per le imprese manifatturiere: Enovia, la piattaforma PLM per gestire un processo di innovazione collaborativa
Essere efficaci ed efficienti in un mercato altamente competitivo, garantendo un adeguato livello di profittabilità, è certamente una delle sfide più grandi delle moderne aziende manifatturiere. L’innovazione è la chiave per ottenere il vantaggio competitivo necessario a questo scopo. Supportare l’innovazione vuol dire essere in grado di controllare e guidare opportunamente il processo fondamentale di ogni azienda manifatturiera: il ciclo di vita del prodotto (dall’idea ai servizi post vendita).Tale processo deve fronteggiare diverse sfide: Organizzazione industriale globalizzata, Aumento della complessità del prodotto, Celere risposta alle esigenze del mercato/cliente. La piattaforma PLM di Dassault Systèmes, ENOVIA, è l’ambiente collaborativo con cui fronteggiare queste sfide e supportare l’intero ciclo di vita del prodotto.
Girolamo Santobuono, PLM/PDM product manager – NUOVAMACUT
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SCM – Supply Chain Management
Da startup ad azienda. L’evoluzione della Supply Chain
L’intervento, prendendo a riferimento l’esperienza AERMATICA, intende mettere in evidenza gli aspetti da tenere in considerazione pianificando e attuando la trasformazione della supply chain di una iniziativa che stia evolvendo da start up a reale organizzazione manifatturiera, identificando nel contempo alcuni accorgimenti che possono essere opportunamente adottati in tale passaggio. Dopo aver definito il contesto, particolarmente critico, in cui AERMATICA opera – configurato da un prodotto complesso e soggetto a regolamentazioni aeronautiche, che però ha caratteristiche, dimensioni e mercato di sbocco che aeronautici non sono – saranno identificate le caratteristiche salienti del processo di approvvigionamento nella fase di start up. Saranno quindi identificate, con logica analoga, caratteristiche salienti e performances critiche del processo di approvvigionamento di una organizzazione ‘a regime’, così da mettere in evidenza, attraverso tabelle di correlazione, sia le differenze sostanziali sia le aree di affinità fra le due condizioni.
Bruno Lodi, chief operations officer – AERMATICA
Creare valore con il Supply Chain Management
L’eccellenza nella gestione delle molteplici attività inerenti la Supply Chain rappresenti ancora oggi (e forse sempre più in futuro) una fonte di differenziazione tra le aziende. Quali sono allora le competenze chiave nel mondo del Supply Chain Management oggi? Quali aspetti occorre considerare nel percorso evolutivo dell’area SCM da un ruolo spesso meramente amministrativo a quello di funzione strategica per il successo? Come gestire l’incertezza e la volatilità nei moderni mercati globali? Alcune esperienze e trend recenti potranno aiutarci a interpretare le sfide con cui le moderne supply chain dovranno confrontarsi nel prossimo futuro.
Roberto Pinto, professore aggregato di logistica e supply chain management – UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO e responsabile ricerca area supply chain management - CELS
International Purchasing Office (IPO) e Global Sourcing
L’attivazione di un IPO è una soluzione sempre più ricercata da aziende di piccole, medie e grandi dimensioni per gestire le attività di approvvigionamento in mercati esteri. Ma quanti sono gli IPO di una società? Come ne viene comunemente determinata la localizzazione? Che ruoli vengono comunemente assegnati a questi uffici acquisti periferici? Come si interfacciano con le direzioni centrali?
Uno studio condotto su oltre 10 società di diverse dimensioni (tra le quali Ikea, Trudi, Stanley Black&Decker) ha cercato di trovare una risposta a queste e altre domande. L’intervento proposto avrà il compito di sintetizzare alcuni dei principali risultati di questo studio.
Marco Sartor, professore aggregato di gestione della qualità – UNIVERSITA’ DI UDINE
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202 Iscritti
113 Presenti
155 Aziende rappresentate
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Di seguito sono disponbili le presentazioni dell'evento in formato pdf.
- Marco Taisch, Politecnico di Milano
- Dario Marzoni, Parallaksis
- Sergio Terzi, Università degli Studi di Bergamo
- Cesare Testore, Capgemini
- Matteo Arcidiaco, Autodesk
- Maurizio Gattiglio, Prima Industrie e Effra
- Fabio Della Lena, Inform
- Giuditta Pezzotta e Roberto Pinto, Università degli Studi di Bergamo
- Emilio Garavaglia, Lanificio Botto
- Antonio Rizzi, Università degli Studi di Parma
- Stefano Zumaglini, Liabel
- Fabio Basconi, Parallaksis
- Alberto Carnevali, Capgemini
- Beppe Grimaldi, Siemens PLM Software
- Salvatore Grimaldi, Alenia Aermacchi
- Michelangelo Ingrassia, Teamsystem
- Valeria Serpi, Comau
- Flavio Di Canzano, Tech Data Italia
- Vito Gulli, Generale Conserve
- Massimo Ippoliti, Capgemini
- Moreno Mozzi, Infor
- Roberto Montanari, Università degli Studi di Parma
- Riccardo Ceccanti, Man and Machine
- Rosario F. Cimmino, K4A - Knowledge for Aviation
- Monica Rossi, Politecnico di Milano
- Gian Luca Sacco, Siemens PLM SOftware
- Girolamo Santobuono, Nuovamacut
- Bruno Lodi - Aermatica
- Roberto Pinto, Università degli Studi di Bergamo
- Marco Sartor, Università di Udine
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- 10 Giu 2014 08:45 – 18:00
- Sede: Starhotel Majestic, Corso Vittorio Emanuele II 54, Torino, TO, Italia
- Regione: Piemonte