Introduzione
C’è chi sogna una realtà senza conflitti ed altri che pensano che non ci sia realtà che non sia conflittuale.
Certo, ci sono conflitti e conflitti: tra due persone, tra una persona e se stessa, tra persone e organizzazioni, tra istituzioni. Ci sono i conflitti persi in partenza e quelli che non si possono perdere, quelli che vorremmo evitare e quelli che ci andiamo a cercare.
Ci sono conflitti da cui si esce rivitalizzati e conflitti che prosciugano ogni energia, quelli in cui uno vince e l’altro perde, ma anche quelli in cui tutti perdono e altri in cui ciascuno ricava qualcosa di buono.
Sul lavoro e nella vita possiamo trovare diverse modalità di conflitto: alcune di queste assumono la forma di scontri diretti e a volte violenti in cui l’oggetto del contendere è chiaro e immediatamente identificabile.
Altre volte i conflitti possono essere espressi in forma più soffice, quasi nascosti sotto velate allusioni e accenni indiretti, difficili da leggere da parte di chi non è direttamente coinvolto, ma chiarissimi ai contendenti.
La forma in cui i conflitti di quest’ultimo tipo si mostrano è generalmente sfumata, socialmente accettabile nella prima parte, ma la loro conclusione è sgradevole e a volte dolorosa e quasi sempre molto costosa.
Il tema del conflitto sarà trattato facendo riferimento a due principali scuole di pensiero: nella prima il conflitto è ritenuto come eventualità controproducente, da evitare, correggere o almeno ridurre al minimo; la seconda scuola vede, invece, nel conflitto una risorsa da utilizzare per migliorare i risultati aziendali e la sua gestione, se ben condotta, può anche aiutare alcune dinamiche interpersonali ed evitare rischi a lungo termine che si presentano se il conflitto è ignorato, minimizzato, rimandato.
IL TARGET
Il Seminario è rivolto in particolare a Manager delle funzioni HR, Responsabili delle RR.II., Sindacalisti, CEO, DG, Responsabili dello sviluppo organizzativo e ad ogni altra funzione aziendale interessata a migliorare l'efficacia e l'efficienza della sua azione.
Il Programma
13.45 Accredito partecipanti
14.00 Avvio lavori
• Il conflitto: rischio o opportunità? Le diverse visioni del fenomeno
• Teorie e strategie alternative di approccio ai conflitti: dall’evitamento all’utilizzo
• Dalle buone intenzioni ai cattivi risultati: il ruolo della comunicazione nella gestione del conflitto
• Una questione di termini e di sfumature linguistiche che fanno la differenza
• L’utilizzo del conflitto come strategia di gestione: rischi e opportunità
16.00 Coffee break
16.15 Ripresa lavori
• I rischi di breve termine e quelli di lungo termine
• Quando le persone si scontrano: l’influenza degli atteggiamenti mentali nella creazione e nella risoluzione della conflittualità
• Conflitti in situazioni altamente critiche, quando vi è molto da perdere e molto da guadagnare. Come prepararsi in modo favorevole
• Conclusione: applicazione delle teorie alla realtà aziendale
• Bibliografia mirata alle esigenze dei partecipanti
17.30 Domande e risposte
18.00 Conclusione dei lavori
Il Docente
Luciano Traquandi è ingegnere. Ha un'esperienza di oltre dieci anni nell’ambito industriale, presso un’azienda italiana di telecomunicazioni e una multinazionale nel campo dei semiconduttori. Ha lavorato in Europa, Estremo Oriente e Nord America.
È professore a contratto dal 1994 di Psico-Sociologia Aziendale presso l’Università LIUC di Castellanza. È docente in “Intercultural Communication ” presso l’Université Jean Moulin di Lione. E’ professeur invité Mastère Stratégie all’Université Panthéon Assas Paris 2 e conférencier alla Sorbona.
Insegna Unconventional Paradigms of Management presso HEC - Hautes Etudes Commerciales (Parigi). E' docente all’EMBA (in Comportamento Organizzativo) presso il MIP, Business School del Politecnico di Milano. E' docente presso l'università SUPSI, Lugano.
CONTATTI
Andrea Negroni - Coordinamento e Booking
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Giovanni Scansani - Ideazione e Programmazione
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